La forza normale di un buonasera

by senzaudio

“Buonasera”, ovvero quando la normalità trionfa. Un mese e due giorni fa, uno sconosciuto alla massa, il cardinale Jorge Maria Bergoglio, venne eletto vescovo di Roma. All’annuncio del suo nome il popolo accorso in Piazza e tutte le persone collegate via televisione sono praticamente rimaste sospese. In un’altra dimensione. In cui il la curiosità si mescolava all’eccitazione.

Eccitazione che stava diventando incredulità. Perché il Papa è rimasto incantato di fronte alla visione che si è manifestata ai suoi occhi, una marea di persone che aspettano la tua parola. Mettiamoci, solo per quell’istante, nei panni del nuovo vescovo di Roma.e Sei uno sconosciuto ai più, ma le prime tue parole saranno quelle più importanti della tua vita. Perché sono il tuo biglietto da visita, ti presentano e qualificano agli occhi di miliardi di fedeli e non. In più, non puoi prepararti un discorso, vai a braccio.

Ecco, in un momento in cui l’emozione ti può sovrastare devi creare il rapporto con i tuoi fedeli. E Papa Francesco ha scelto la via della normalità e dell’educazione. Un “buonasera” semplice – detto col cuore, magari -, una espressione sulle nostre labbra ogni giorno. Una forma di cortesia, un modo per creare subito un rapporto di vicinanza, qualcosa che non ti aspetti possa essere pronunciata da un Papa. In un mondo che viaggia a velocità supersonica, in cui sembra vincere chi urla di più, è la normalità l’eccezione, l’educazione – quella basilare – a fare la differenza.

 

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