Juan Carlos Onetti – Il pozzo

by Gianluigi Bodi
Juan Carlos Onetti

Da qualche parte, perso nelle sfumature, c’è il limite che separa un racconto da un romanzo breve. Io non so qual é questo limite, ma mi piace pensare di poterlo decidere da me.
Se non siete abituati al romanzo breve, se ne avete letti pochi o non ne avete letto nessuno, non penso di darvi un pessimo consiglio se vi dico di iniziare da Juan Carlos Onetti e dal suo “Il pozzo”. In fin dei conti pure Onetti ha iniziato, nel ’39, da “Il pozzo“.

La storia è presto raccontata, alla soglia dei quart’anni Eladio Linacero decide di raccontare la propria vita, perché è così che funziona, secondo quello che ha letto lui da qualche parte.
Inizia un racconto onirico, un susseguirsi di immagini e personaggi che sembrano abitare il mondo dei sogni di Eladio e che, molto facilmente, abiteranno anche il nostro.
A mano a mano che la storia di Eladio Linacero si dipana sembra che il protagonista sprofondi sempre di più nei ricordi e allo stesso tempo si allontani gradualmente dalla realtà. “Il pozzo” va letto tutto d’un fiato, assolutamente. Io, ad esempio, l’ho letto in treno, e il risultato è stato che sono riuscito ad estranearmi completamente dal mondo esterno per tuffarmi tra le spire del racconto onettiano. Avevo già letto in passato altri lavori di Onetti, lavori più lunghi, che mi erano ugualmente piaciuti,ma che non hanno l’intensità esplosiva di questo romanzo breve.
Un romanzo breve che mette in mostra la miseria umana, il pessimismo, il cinismo, il disincanto, tutte caratterstiche che a volte siamo costretti ad indossare per superare indenne la giornata.

La scrittura di Juan Carlos Onetti è meravigliosa, scorre addosso copiosa, ci fa riappacificare con la letteratura (soprattutto se vi è capitato di leggere pessima letteratura). In quest’opera, lo stile di Onetti contribuisce a farci vivere un sogno lungo una quarantina di pagine e ci tiene in apnea costringendoci alla lettura compulsiva.

Sto maturando l’idea che Juan Carlos Onetti vada letto, tutto.

Bellissima la traduzione di Ilide Carmignani, credo che renda appieno l’atmosfera onirica del libro di Onetti. Me la sono goduta dalla prima all’ultima pagina.

Juan Carlos Onetti (1909-1994) uruguayano, ha ricevuto nel 1980 il Premio Cervantes, massimo riconoscimento della cultura ispanica, per la sua carriera letteraria. Fra le sue opere: Per questa notte (1943), La vita breve (1950), Il cantiere (1961), Lasciamo che parli il vento (1979).

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