IDA-Pawel Pawlikowski

by senzaudio

Del film Ida, per la regia di Pawel Pawlikowski, non parlerò, se non in modo marginale, in questo intervento, e senza seguire le poche e semplici regole utilizzate per recensire le opere cinematografiche.

Non sono riuscito a fermarmi, ho iniziato trascrivendo tutto come al solito, titolo e regista, attori e protagonisti, storia, luoghi, gli anni nei quali è collocata la narrazione.

Poi in un istante dubbi, necessità, certezze. E allora soltanto le emozioni vive della visione.

Descrivere le vicende che, nel film, si vedono e si sentono e si provano benissimo, molto meglio di quanto lo possa fare una recensione, poteva bastare? No, secondo me, non poteva.

Questo è un film straordinario tra i film straordinari, un vortice dolcissimo e crudo e vitale come solo la vita può essere. Ecco allora, per me, la necessità di tracciare un piccolo manuale dei perchè, Ida, sia un film da non mancare.

 Perchè è in bianco/nero, ma rende meglio dell’arcobaleno i colori della vita, guardandolo, ad esempio, vi capiterà di scorgere, ammirati, il rosso intenso dei capelli di Ida.

 Perchè parla di sentimenti e di emozioni, di orrori, di virtù e debolezze del nostro vivere, con una grazia molto rara, senza immagini di violenza. Esplora in modo efficacissimo il complesso universo psicologico femminile, qui complicato da vicende di una drammaticità epocale.

 Perchè dipinge la Polonia degl 1960, e sembrano i  luoghi  domestici delle nostre campagne, a noi cari, nei quali abbiamo vissuto per anni all’unisono con le stagioni della terra.

 Perchè affronta il dolore della perdita e il dolore, ancora più grande, della mancanza della possibilità del ricordo. Un affetto che viene a mancare crea un vuoto enorme, un legame che non si è potuto nemmeno conoscere è impossibile da mantenere vivo nella memoria.

Perchè la musica, che accompagna lo svolgersi delle vicende, abbraccia con calore e trasporta con veemenza e desiderio di vita, di rinascita e di una necessità molto forte di normalità.

Perchè le attrici, che interpretano Ida e Wanda, sono perfette, inarrivabili per tensione emotiva, misura e realismo scenico.

 Perchè è un film che obbliga alla riflessione sulle nostre azioni e sugli aspetti potenzialmente animaleschi dell’uomo, sempre evitando retorica e sentimentalismo, ideologia.

Perchè il regista è strepitoso, non sbaglia nulla, la sceneggiatura, i soggetti, i colori, i luoghi, la sintonia assoluta con gli attori.Una magia, semplice autentica poesia.

 Perchè, al termine del film, si torna a casa dicendo:  “Adesso ho capito qualche cosa di più. Di me, di te, di noi, del male”

 Perchè ditelo voi, dopo averlo visto, vorrei tanto conoscerli i vostri perchè.

Questi i dieci perchè, compreso il vostro, che spiegano IDA.

Vi consiglio di vederlo, di riuscire a trovare il tempo per poterlo vedere, inseguitelo, braccatelo nelle sale, perchè opere come Ida sorprendono; frammentano la storia e le vicende umane, restituendole limpide e trasparenti quasi senza dolore.

Spiegano, al tempo stesso riconciliano,  le esperienze drammatiche della nostra storia, con quelle comuni a tutti noi. Semplicemente.

 

 

 

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