Anche chi non è molto pratico di geopolitica, si è accorto che negli ultimi 10 anni, diverse guerre sul nostro pianeta si sono combattute per il controllo di materie prime ed energia. Dall’Africa alla Russia, si è lottato e si continua a farlo per impossessarsi di petrolio gas e carbone che costano sempre di più e quindi danno profitti astronomici. Ma oggi a che punto sono le energie alternative e quali sono le prospettive per arrivare ad una società indipendente dai combustibili fossili?
Ovviamente la risposta a questa domanda è molto complessa, sopratutto per i diversi fattori che sono coinvolti in questo scenario; indubbiamente il ruolo dominante per risolvere questo dilemma è giocato dalla ricerca e dalla politica, due forze che se puntate nella direzione giusta potrebbero far balzare la nostra società in avanti di un centinaio di anni rispetto ad oggi. Altri due importanti fattori però sono dati dai mercati e dall’opinione pubblica il cui grande potere è quello di portare ricerca e politica sui binari giusti.
Visto però che questo è un articolo e la mia rubrica parla di tecnologia, faro meglio a concentrarmi su quella che è la situazione attuale dell’energia alternativa; sarete poi voi a farvi un’idea di quali possono essere le prospettive future su questo argomento. Facendo una rapida cernita sulle varie fonti di energia pulite, si può notare come due di queste spiccano per la quantità di progetti che ne sviluppano le potenzialità e sono l’energia solare e la fusione atomica. Questi due canali sono privilegiati rispetto ad altri, come ad esempio eolico, geotermico e idroelettrico, per due motivi fondamentali; si possono usare su tutto il globo e sono praticamente inesauribili. Cominciamo con un grande classico, l’energia solare, dalla prima cella fotoelettrica creata nei laboratori della Bell nel 1954 oggi siamo arrivati a tutta una gamma di pannelli fotovoltaici che permettono di prendere energia dal sole a “basso costo”. Le virgolette in questo caso sono d’obbligo in quanto, anche se il costo dei pannelli si è praticamente dimezzato negli ultimi 5 anni, non siamo ancora arrivati al traguardo di 1 dollaro per Watt di energia, soglia che (secondo gli esperti) una volta raggiunta farebbe decollare il mercato. Oggi si può contare su pannelli di silicio policristallino (ad alta efficienza), nuovi materiali trasparenti che trasformano le finestre in pannelli solari, questi costano pochi centesimi, ma tra installazione, perdita di resa nel tempo e smaltimento, il costo effettivo e ancora alto; nonostante ciò, la convenienza di queste tecnologie è tale da aver resistito alla crisi con buoni livelli di produzione anche nel 2014. La ricerca poi va avanti, negli ultimi anni ad esempio, sono stati fatti diversi esperimenti per creare pannelli solari che possano funzionare anche a cielo nuvoloso e addirittura di notte, come? Semplicemente (si fa per dire) si sono cercati materiali che potessero ricavare energia anche dalla banda infrarossa (cioè il calore) presente nell’ambiente, ma non solo, è proprio di qualche giorno fa, la notizia di un nuovo modo per fare il contrario, cioè immagazzinare energia da rilasciare sotto forma di calore. L’idea è di un team di ricercatori del MIT e della Harvard University, che ha messo a punto dei nuovi materiali che possono assorbire la luce del sole, immagazzinarla e rilasciarla a comando direttamente sotto forma di calore questo permette di creare dei dispositivi che riscaldano senza bisogno di gas o energia elettrica.
Un’altra grande speranza per un mondo ad energia pulita è la fusione nucleare. Nella reazione di un processo nucleare, viene liberata una notevole quantità di energia, alcuni milioni di volte superiore a quella chimica che si libera per esempio con la combustione della benzina: un grammo di “combustibile” nucleare equivale a una decina di tonnellate di combustibile derivato dal petrolio. Lasciando da parte le diverse teorie sulla fusione fredda e saltando a piè pari le pseudo scoperte come l’Ecat italiano e simili, un traguardo importante è stato veramente raggiunto dalla statunitense National Ignition Facility. Questa struttura di ricerca ha sviluppato da alcuni anni una tecnica con uso di laser ultravioletti per avviare la reazione in una gocciolina di combustibile atomico composto da deuterio e trizio. Nell’ultimo esperimento, gli scienziati sono riusciti ad ottenere una reazione di fusione in laboratorio che ha prodotto più energia di quella impiegata per innescarla. Per la ricerca sulla fusione si tratta di un risultato storico, anche se il cammino che ci separa dalla fusione come fonte energetica di uso pratico è ancora lungo, bisogna raggiungere alcuni obiettivi fondamentali, il primo dei quali è l’ignizione, cioè ottenere un plasma in cui le reazioni di fusione, una volta innescate, si autosostengono.
Tutte queste tecnologie stanno facendo progressi esponenziali e non si parla più del “se sia possibile vivere in un mondo ad energia pulita” ma di quando questo arriverà, io mi auguro che con la presa di coscienza delle popolazioni, si riesca a schiacciare il piede sull’acceleratore per avere presto ad un sistema che ci liberi dai monopoli energetici attuali.