Home Inchiostro - Recensioni di libri indipendenti e non. Dal tuo terrazzo si vede casa mia – Elvis Malaj

Dal tuo terrazzo si vede casa mia – Elvis Malaj

by Claudio Della Pietà

 

Prima di presentare il libro oggetto di questo mio racconto, Vi presento l’editore.
Vi presento Racconti edizioni, una giovanissima realtà editoriale romana, pensata, creata e gestita da giovanissimi ragazzi, intraprendenti, coraggiosi, volenterosi e spavaldi nella giusta misura, necessaria per proporre cose nuove, per prendersi rischi importanti, per trasmettere entusiasmo ai propri interlocutori.
L’idea, originale e coraggiosa di Stefano Friani ed Emanuele Giammarco, è stata quella di creare una casa editrice che pubblichi libri contenenti esclusivamente racconti.
Il racconto è una forma letteraria che ha dato origine ad opposti schieramenti, che genera costanti dibattiti sulla valenza della stessa, che divide anche, sia le case editrici sia le librerie ed altri addetti ai lavori, tra chi ne è appassionato e chi invece preferisce altre forme quali il romanzo. Ma quale cosa migliore del dibattito, della controversia, del confronto. E quindi spazio, tanto e curato quanto più possibile ai racconti , in particolare a quelli di Racconti edizioni, dove il lavoro di ricerca scrupolosa e competente costituisce il punto cardine di tutto il progetto.
Ho cominciato a vedere in giro i pionieri di Racconti edizioni al Salone del libro di Torino, poi ho incrociato nei mesi successivi qualche loro volume in librerie molto attente alle case editrici indipendenti e giovani, e finalmente qualche settimana fa, ho potuto partecipare alla presentazione del libro di cui Vi parlo:
“Dal tuo terrazzo si vede casa mia” che contiene i racconti scritti da Elvis Malaj, anche lui come i nostri editori giovanissimo, al debutto davanti ad un pubblico per presentare il suo volume.
Elvis è stato subito “spacciato” dagli amici Stefano ed Emanuele, come primo scrittore italiano da loro pubblicato, e per un certo verso hanno ragione. Non è indicato il nome di un traduttore sul libro, perché non ce n’è stato bisogno, il libro è scritto in italiano, un po’ originale in alcuni passaggi, ma con uno scopo preciso.
Ma Elvis è albanese di nascita, ve lo dico io e potrete leggerlo sul risvolto di copertina. Perché lo dico? Perché viene un po’ da sé questo fatto, perché l’autore stesso con i suoi racconti, e soprattutto la sera della presentazione con il suo linguaggio eccezionale, forte seppur pacato, ilare in alcuni tratti ma contemporaneamente deciso, profondo, l’autore stesso dicevo gioca a svelarsi e nascondersi, in particolare alternando racconti ambientati in Italia a racconti ambientati in Albania, racconti nei quali succede tutto , ma non succede niente. Senza aprire dibattiti sul minimalismo, si respira un profumo carveriano, che Elvis ha diffuso con semplicità attraverso il dialogo con i presenti, aiutato in questa sua nuova esperienza da Stefano ed Emanuele, nonché dall’atmosfera che solo la Libreria Gogol & Company sa creare: nessuna formalità, ma nessuna sterile improvvisazione, tutto rientra in un progetto ideale, tutto sta perfettamente in equilibrio sul filo rosso che chi viene alla Gogol, intuisce e segue sicuro.
Il titolo è formidabile. Già da solo da un messaggio fortissimo. A mio parere è un chiaro invito alla condivisione, al guardarsi in faccia, al parlarsi e prima ancora all’osservarsi, ad ascoltarsi.
Dal tuo terrazzo (io quindi ti vedo, vedo casa tua), si vede casa mia (io so già che tu mi vedi e vedi casa mia), e quindi mi apro e nello stesso tempo ti lascio entrare. Bellissimo.
La presentazione è scivolata via su un piano di estrema piacevolezza, arricchita da un reading dell’autore che ci ha permesso di andare all’origine vera di uno dei suoi racconti, ascoltandolo dalla sua stessa voce, riprendendo quelle emozioni che lui stesso avrà provato nel momento in cui riportava su carta i suoi pensieri.
Ma abbiamo fatto anche un piccolo gioco, sfogliando i dodici racconti contenuti nel libro e individuando i tre preferiti dell’autore stesso, quello preferito dagli editori (l’ultimo, quello da cui viene poi il titolo del volume), gioco a cui si è prestato anche il sottoscritto nei giorni successivi dopo averli letti tutti.
Mi sono ritrovato con le scelte dell’autore per quanto riguarda uno dei racconti, “La nuova classe”, quello che io definisco la storia di una nuova possibilità, la storia di un nuovo slancio, la storia di chi prova a rialzarsi. Ma più di uno di questi racconti ci mostra nuove possibilità, in ambiti diversi, in situazioni anche grottesche, su un autobus e al ristorante. Ed è bellissimo, è forte il sentimento che Elvis, sul trampolino di lancio della vita (24 anni) condivide con noi.
Il lavoro di Elvis è apprezzabile, e tanto quanto lo è il lavoro di ricerca e di scelta di cui ho già detto e che ribadisco, fatto degli editori. Buona fortuna dunque, perché possiate regalarci nuove belle cose.

“Il razzismo non esiste.” (dal racconto “Vorrei essere albanese”)

Claudio Della Pietà

 

Commenti a questo post

Articoli simili

Leave a Comment