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Cristò – La meravigliosa lampada di Paolo Lunare

by Gianluigi Bodi
Cristò

Aspetto con enorme impazienza qualsiasi cosa scriva Cristò perché ho imparato che ciò che scrive non è mai scontato e quindi non so mai cosa aspettarmi da lui. Prima de “La meravigliosa lampada di Paolo Lunare” Cristò aveva pubblicato, sempre per Terrarossa, il bellissimo “Restiamo così quando ve ne andate”. Un libro che, a distanza di più di un anno, porto ancora dentro di me per quella sensazione di nostalgia e malinconia che ha saputo creare. È per questo che attendo le nuove opere di Cristò con la stessa smania che spesso vedo sbandierata sui social e che invece io, si solito, tengo a bada.

Considerò Cristò uno dei migliori scrittori italiani, uno scrittore in grado di spiazzare il lettore ad ogni opera, uno scrittore in grado di accostare con sapienza, con il giusto equilibrio, l’elemento fantastico all’introspezione tipica dei suoi personaggi. Capace di lanciarsi in profonde questioni filosofiche e, allo stesso tempo, di metterci di fronte al quotidiano, alle piccole cose che fanno andare avanti la nostra vita.
“La meravigliosa lampada di Paolo Lunare” ha mantenuto le mie aspettative e Cristò con lui. La storia è appunto quella di Paolo Lunare, un uomo sposato, con una vita normale. Ha perso il padre da qualche anno, mentre la moglie ha perso la madre quando ancora era bambino. Solo che uno dei dei due mente. Un giorno, tornando a casa, Paolo Lunare vede vicino ad un cassonetto dell’immondizia, una lampada. Decide di raccoglierla, di sistemarla e regalarla alla moglie. Il fatto è che la moglie non ha mai amato la luce che si gode nella loro casa, l’ha sempre trovata artificiale. Paolo quindi decide di lavorare a quella lampada per fare in modo che riproduca in modo più accurato possibile la luce del sole. Una sera, nel suo garage, Paolo sistema per l’ennesima volta i contatti e, nella speranza che il nuovo schema (mutuato dai Sudoku) sia quello giusto accende la lampada. Quello che succede cambierà per sempre la sua vita e quella della moglie.

Cristò tiene in bilico il lettore. Lo fa una prima volta mentre ci avviciniamo all’accensione della lampada e non possiamo fare a meno di chiederci per quale motivo sia definita “meravigliosa”. La seconda volta ci tiene in bilico perché, fino alla fine, non sappiamo che destino coglierà Paolo e sua moglie.
Anche ne “La meravigliosa lampada di Paolo Lunare” Cristò riesce sapientemente a descrivere l’animo umano, in particolar modo riesce a raccontare il rapporto tra due persone e la menzogna. La menzogna, infatti, in questo libro è forse il personaggio più importante e forse, la lampada di Paolo ha il compito di portarla in luce.

Cristò è riuscito, in un centinaio di pagine, a creare un’opera d’arte con i tempi narrativi perfetti che ti rimane appiccicata addosso fin da subito. I personaggi, che io immagino tutti con la schiena piegata, sono vividi e reali, con tutti i difetti e le paure, bagaglio arduo da sopportare.

Consiglio questo libro a tutti coloro che amano farsi sorprendere da una storia, a tutti coloro che amano la buona letteratura e nei libri cercano un modo per rispondere a delle domande e, contemporaneamente, per porsene altre.

Due menzioni speciali. Una per Francesco Dezio per la bellissima copertina e l’altra per l’editore Giovanni Turi che con Terrarossa si è messo in testa di pubblicare opere di grande impatto, opere che rimangono addosso.

Cristò lavora in una libreria, suona il pianoforte e ha già pubblicato cinque opere narrative: Come pescare, cucinare e suonare la trotaL’orizzonte degli eventiThat’s (im)possibleLa carne e, con TerraRossa Edizioni, Restiamo così quando ve ne andate. Suoi contributi sono apparsi su «la Repubblica», su alfabeta2 e, online, su Artribune e minima&moralia.

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