Home Inchiostro Fresco - Recensioni di libri letti da Gianluigi Bodi Boris Battaglia – Gainsbourg – Niente è già tanto.

Boris Battaglia – Gainsbourg – Niente è già tanto.

by Gianluigi Bodi
Gainsbourg

Qui su Senzaudio parliamo molto spesso di case editrici indipendenti. Non mi soffermo sul valore e il significato del termine “Indipendente”. Però anche all’interno di questa categoria ci sono delle sfumature. Si va da case editrici di una certa grandezza, cresciute con gli anni, a case editrici medie che pubblicano una dozzina di titoli l’anno a case editrici molto piccole che di titoli ne pubblicano meno, tre o quattro. Con Armillaria ci spingiamo verso questa ultima parte dello spettro dell’indipendenza. Con Armillaria parliamo di pura microeditoria, come se ci si trovasse davanti un birrificio che produce poche bottiglie, ma con la massima cura.

Un esempio eclatante di questa filosofia è dato dal saggio “Gainsbourg – Niente è già tanto” scritto da Boris Battaglia. Come è facilmente intuibile il saggio in questione parla della vita e della musica del cantante e compositore francese. Lo fa in un modo particolarmente allettante. Merito di Boris Battaglia. Non conosco personalmente Boris Battaglia ma l’impressione che ho avuto leggendo il saggio su Gainsbourg è quella di un uomo dalla mente esplosiva, capace di mettere assieme materiale apparentemente distante in modi anomali e originali. Capace di saltare avanti e indietro nel tempo mantenendo una forte coerenza interna al testo.

Le parti del saggio, “Pacchetti di sigarette” si susseguono una dopo l’altra senza una apparente consequenzialità temporale, ma alla fine del saggio restituiscono un fotografia a 360° di Serge Gainsbourg. Le tirate televisive, gli amori, le accuse di pedofilia a causa di alcune dichiarazioni controverse, la voglia o forse la necessità di stupire, ma soprattutto il bisogno di essere onesto con se stesso e di abbattere il velo di ipocrisia della società francese. Tutti elementi che a volte Gainsbourg, o meglio Gainsbarre (l’alter ego bizzarro e senza peli sulla lingua), porta all’esasperazione. Le interviste da ubriaco, le farneticazioni, gli scoppi d’ira e le idee particolarmente estreme, lo porteranno a farsi amare ed odiare dal pubblico.

Serge Gainsbourg è stato sicuramente un personaggio controverso. Un genio creativo dall’animo tormentato. È stato un’influenza musicale per moltissimi della sua generazione e delle generazioni dopo la sua. Ora, grazie a questo saggio di Boris Battaglia anche chi non ha avuto modo di conoscerlo in vita potrà farsi un’idea sulla figura di quest’uomo con la cicca in bocca.

Un’ultima cosa. Spesso i saggi/biografie sono lenti e prevedibili, sono un susseguirsi di fatti messi lì per riempire lo spazio, ma mancano di anima. Questo saggio biografico non corre mai il rischio di stancare. Ciò accade sicuramente per l’intensità del soggetto messo a fuoco, ma anche per il modo in cui Boris Battaglia ha provveduto a organizzare i contenuti sulla pagina.

Prefazione di Alessio Lega con illustrazioni di Claudio Calia, Angelo Calvisi, Lorena Canottiere, Paolo Castaldi, Chiara Panzeri e Lorenzo Sartori.


Boris Battaglia ha pubblicato Corto. Sulle rotte del disincanto prattiano(Armillaria, 2017) e altri due saggi sul fumetto, La carne e la carta (Sfregi, 1995) e Il peso del fumo (autoprodotto, 2016), più un oggetto indefinito dove racconta di storie di boxe: Pugni (Becco Giallo, 2015). Ha fondato con otto amici, nel lontano 1998, la casa editrice di fumetti Rasputin! Libri che oggi non esiste più.

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