Home Inchiostro - Recensioni di libri indipendenti e non. Affari di famiglia – Francesco Muzzopappa

Paratesto:
La cosa ha dell’incredibile. I libri vivono di vita propria, hanno una volontà precisa e vi finiscono tra le mani al momento opportuno. Questo libro, ad esempio, mi ha incontrato proprio nel momento esatto in cui avevo bisogno di ridere. E ho riso.

Testo:
Una nobile decaduta avvezza al consumo di Vermouth e di frolle di Baratti & Milano, che disdegna le gocciole e ha un figlio dalle scarse (eufemismo) capacità intellettive il quale si fa accompagnare da una succhia soldi in versione bambola di silicone dal nome emblematico (Coprova). Un maggiordomo con tendenze poetiche, una contabile dedita all’autodifesa (con scarso successo), un ladro gentiluomo che ruba, ma che in realtà ha il sogno di sfondare nel mondo del legno intagliato e uno spacciatore con un linguaggio mutuato dalle serie TV americane che ha l’indole da brava massaia. Questo dovrebbe già bastarvi. Insomma, diavolo, dove la trovate una varia umanità così assurda?
Ed invece c’è di più.
Con il libro di Muzzopappa si ride, si sorride se proprio siete persone che usano poco la muscolatura facciale, e ogni tanto ci si ferma pure a pensare. Perché tra una risata e l’altra compaiono qua e là delle tracce di satira sociale che dopo avervi fatto sorridere vi mettono di fronte alla nuda realtà. Nella vita reale e quotidiana superà la fantasia.
La storia è di per sé assurda. La contessa Pozzo della cisterna si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato. Viene presa in ostaggio da un rapinatore di banche e decide di ottenere un vantaggio da questa situazione. La trama si sviluppa da qui e prende una piega che non vi sareste mai aspettati all’inizio.
La scrittura di Muzzopappa è fresca ed immediata, si notano subito le influenze (che lui candidamente e onestamente dichiara nella postfazione), si notano anche per chi, come il sottoscritto, ha poca dimestichezza con i libri che fanno ridere e più con i libri che fanno pensare fino al punto di scioglierti il cervello.
Ho impiegato una giornata a leggere “Affari di famiglia”, non perché il libro sia particolarmente corto, ma per la facilità con cui le parole scorrevano una dietro l’altra, per l’immediatezza dei dialoghi e per l’estrema curiosità di capire cosa ci fosse dietro l’angolo. Eppoi, ovviamente, perché leggendo il mio umore è migliorato.
Di solito non consiglio mai un libro ad una specifica categoria di lettori, ed in fin dei conti non lo sto facendo nemmeno ora, ma mi sento di dire che la leggerezza (voluta) del libro di Muzzopappa è qualcosa che vi farà del bene. Impedirà al vostro cervello di andare in crash dal troppo stress. Prendetevi una stradio, mettetela dove volete, anche in ufficio, aprite “Affari di famiglia” e godetevelo, assaporate il pensiero che c’è gente più squinternata di voi, gioite del fatto che non tutti i mali vengono per nuocere.
P.s. dovrei essere riuscito a scrivere Muzzopappa senza sbagliare una volta. Se non è classe questa.

Coordinate:

Fazi Editore è una casa editrice di Roma con 20 anni di attività alle spalle e un catalogo davvero variegato in cui spiccano alcune gemme di letteratura davvero interessanti. Ad esempio “Stoner” di di John E. Williams è stato un caso editoriale dei mesi scorsi, tra poco uscirà un libro di Julio Cortazar molto interessante intitolato “A passeggio con John Keats”, nella colla lain hanno pubblicato i controversi libri dello scrittore fantasma J.T.LeRoy e tra gli italiani hanno in catalogo Licalzi e tanti altri giovani autori degni di nota. Il concetto è, qualsiasi sia la vostra inclinazione letteraria, nel loro catalogo riuscirete a trovare qualcosa che vi stuzzichi.

Francesco Muzzopappa

Francesco Muzzopappa

Francesco Muzzopappa, nato a Bari nel 1976, approda alla pubblicità per puro caso, superando una selezione in cui arriva primo su 650. Trasferitosi a Milano, nel giro di pochi anni diventa uno tra i più conosciuti e apprezzati copywriter italiani. Per la categoria in cui eccelle, le pubblicità radiofoniche, ha vinto numerosi riconoscimenti tra Cannes, Londra e New York nonché una serie di premi bizzarri (compresi un buono da 10.000 euro per mangiare gratis al ristorante, una fornitura completa di mobili per la casa e un assegno speciale per viaggiare in tutto il mondo). Molto schivo, sin dall’adolescenza ha studiato da autodidatta le tecniche della narrativa umoristica, spolpando letteralmente i testi di Swift, Sterne,Wodehouse e molti altri. Allievo della scuola di scrittura di Raul Montanari, ha pubblicato alcuni racconti su riviste e antologie. Una posizione scomoda è il suo primo romanzo.

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