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Herbert George Wells – Il rimedio miracoloso

by Gianluigi Bodi
Herbert George Wells

Ci sono copertine che mi mettono di buon umore, è un fattore inspiegabile o almeno io non riesco a spiegarmelo, perché spesso, tra le copertine che mi fanno questo effetto, non c’è un filo conduttore. La copertina de “Il rimedio miracoloso” di Herbert George Wellsmi piace al punto che prima di iniziare a leggerlo, o anche mentre lo leggevo, ogni tanto me l’andavo a guardare. Mi ricorda una pubblicità di quelle che, sui giornali d’epoca, si usavano per vendere prodotti innovativi e, mi ricorda i ciarlatani che giravano per le fiere a vendere il siero della super forza.

Ma ovviamente una copertina non può, ne deve, dare la misura della bontà di un libro quindi vediamo di riportare alla luce la questione principale. Come me, credo anche voi, conoscerete lo scrittore Herbert George Wells per le sue opere di fantascienza. Una persona che ha scritto “La macchina del tempo” non può essere dimentica. Il destino di chi scrive fantascienza è spesso quello di essere considerato uno scrittore di genere, di essere ghettizzato all’interno di quel genere e di non avere via di scampo. A volte è lo scrittore stesso a confinarsi all’interno di una confortevole prigione. Herbert George Wells non l’ha fatto e con “Il rimedio miracoloso” ci consegna un libro totalmente diverso da quello che avremmo pensato di leggere.

“Il rimedio miracoloso” è, a tutti gli effetti, un romanzo sociale. Uno di quei bei libri corposi (alla Dickens, tanto per intenderci, ma anche per dare una relazione significativa al libro) che descrive con dovizia di particolari e con un occhio lucido da far spavento le dinamiche sociali del tempo che racconta. Ecco quindi la grande casa padronale piena di stanze e dai giardini infiniti, i Mr con i baffi impomatati e le Mrs tutte agghindate mentre sorseggiano il the. E tra questi personaggi quasi dipinti sullo sfondo il vulcanico Edward che dal nulla crea il tonico Tono Bungay (vedi copertina), si crea una fortuna e travolge la vita del nipote George Poderevo.

H.G.Wells considerava “Il rimedio miracoloso” il suo libro più riuscito, io purtroppo, non avendo letto tutta la sua opera non posso dare un giudizio definitivo, ma pur non conoscendo la qualità di tutti i sui lavori posso dire con certezza che questo libro è di altissima qualità e ritrai in maniera spaventosamente vivida, ricca di particolari, una società che ormai per noi è solo un ricordo d’importazione.

Devo aggiungere che H.G.Wells aveva dichiarato che questo era un libro profondamente autobiografico e a tratti la cosa salta agli occhi, ci sono delle scene che sembra impossibile creare dal nulla.


Complimenti a Chiara Vatteroni per la traduzione molto accurata di questo libro. L’opera supera le quattrocento pagine e, vista anche la vicinanza con la fine dell’ottocento, non credo sia stata una passeggiata.

Herbert George Wells – Considerato insieme a Jules Verne il padre della fantascienza, è autore di numerosi romanzi di successo tra i quali ricordiamo La macchina del tempoL’isola del dottor MoreauLa guerra dei mondiI primi uomini sulla Luna. Tra le sue opere di impronta naturalistica e di ambientazione borghese si colloca Il rimedio miracoloso. Protagonista di un interessante triangolo amoroso, H.G. Wells era conteso da Elizabeth von Arnim e Rebecca West, dalla quale ebbe un figlio illegittimo.

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