Già da qualche anno, la tassa sulla TV (alias canone) è stata estesa anche a computer fissi e portatili, vi siete chiesti perchè? La risposta è ovvia, molti canali e la stessa RAI si possono vedere online da portali ufficiali e non, quindi lo stato si è portato avanti è ha pensato bene di aggiornarsi ai tempi moderni; forse è questo è uno dei pochi casi in cui il governo ha anticipato la tecnologia attuale (piuttosto che il contrario, come di solito accade). Infatti, in questi mesi, si stà scatenando una vera gara tra diversi soggetti per farvi portare a casa una TV online e ovviamente, qualunque dispositivo scegliate, sarà tassato dal governo. Ma tralasciamo l’aspetto fiscale e concentriamoci su quello tecnologico, che e sicuramente più interessante.
Le grandi compagnie che stanno commercializzando i loro dispositivi nel mercato delle Web Tv sono tra le più disparate per settori di appartenenza e per tipo di dispositivi. In principio (come al solito) ci pensò casa della mela con la Apple TV che però, essendo molto legata al computer, non incontrò il favore del pubblico, con la sua nuova Apple TV Take 2 il dispositivo è più indipendente e necessita solo di televisore e modem per collegarsi in rete, subito dopo arriva Windows TV, un altro dispositivo che ha già qualche anno di età con prestazioni molto simili al suo omologo di casa Mac, ovviamente non ci scordiamo di Xbox e Playstation che con i modelli 360 e Vita, tramite componenti integrati, forniscono servizi analoghi. Successivamente anche Google entra nel mercato con Chromecast, un dispositivo meno costoso degli altri apparati, che si collega alla porta HDMI del televisore e usando lo smartphone o un computer come telecomando dà accesso a YouTube, Hulu, Netflix e altri. Con queste TV Box, tramite gli stores online di ciascuna compagnia, si possono comprare e/o noleggiare film su internet, direttamente dalla propria TV; comprare canzoni e guardare video su YouTube. Anche i gestori di telefonia hanno pensato di cavalcare l’onda della Web TV (e perché no, visto che la connessione la forniscono loro!) e si sono accese prima alice Tv e poi Cubovision, Solution Tv e altre; queste, rispetto ai dispositivi messi sul mercato dai produttori di computer e consolle, hanno il vantaggio di offrire anche abbonamenti a canali digitali e satellitari. Adesso però anche Amazon si è messa in gioco con Fire TV che permette la visione di film, serie TV, spettacoli, eventi sportivi e video sullo schermo del proprio televisore. In più, funziona anche come piattaforma per giocare (con controller e comandi vocali) e sono state già raggiunte intese con varie software house. Per reazione (e per gestire il flop di Chromecast) Google sta lanciando Android TV che promette una semplificazione di tutti i software per la navigazione tra i titoli a disposizione nel circuito e ovviamente una grande offerta di video e canzoni da tutto il mondo e la Apple sta lavorando ad una terza versione della sua Apple Tv, ancora più accessibile e con più possibilità interattive.
Alla fine il gioco delle Tv conviene (oltre che alle casse statali) anche a noi utenti, con tanta concorrenza è ovvio che dopo la giostra delle mirabolanti possibilità di ogni apparecchio, inizierà la guerra dei prezzi; già Netflix (il distributore americano di video, audio e giochi a noleggio, per posta e online) comincia il suo ingresso oltre oceano su questi dispositivi e vedremo cosa si inventeranno queste grandi case dopo il lancio dei loro prodotti.
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