Quando esce un libro di Cristò per me è sempre una festa. Seguo questo scrittore da qualche anno, dalla prima edizione de “La carne” e ogni volta che mi chiedono di fare il nome di qualche scrittore italiano contemporaneo che valga la pena di essere letto lui è sempre nel mio elenco. Adoro la sua inventiva, la capacità che ha di non fermarsi mai alla prima idea, ma di cercare qualcosa di diverso e spiazzante.
Se non avete mai letto nulla di Cristò allora vi invidio, avete un mondo di possibilità davanti a voi. Terrarossa edizioni ha iniziato una collaborazione molto fitta con questo autore. Negli anni scorsi ha pubblicato “Restiamo così quando ve ne andate” e “La meravigliosa lampada di Paolo Lunare“, libri che io consiglio di leggere perché, accanto all’inventiva dell’autore c’è una lingua meravigliosa e una capacità di sondare la malinconia umana che lascia esterrefatti.
Entrare nel mondo di questo scrittore significa entrare in un Cristòverso fantastico i cui libri rimandano uno all’altro. E veniamo dunque al libro di cui vorrei parlare oggi. “Uno su infinito“, già uscito in un paio di edizioni precedenti ormai introvabili con il nome di “That’s (Im)possible” (per Caratterimobili e poi Intermezzi) è, secondo il mio parere, un’occasione da non perdere per chi non ha mai letto nulla di Cristò. “Uno su infinito” è un introduzione perfetta al Cristòverso, un testo che vi fa entrare lentamente nell’universo visionario di questo autore, un testo che vi presenterà anche un personaggio che ne “La carne” avrà un ruolo importantissimo e che risponde al nome di Tancredi.
Di che parla “Uno su infinito”? L’idea alla base del libro è molto semplice e molto geniale. In una TV locale viene organizzata una lotteria che ha una carattersistica particolare. Non si tratta, come nel classico Superenalotto, di azzeccare una serie di numeri da estrarre tra i novanta canonici. Nulla di così banale. L’ideatore di questa lotteria si chiama Bruno Marinetti e ha deciso che vincerà chi indovinerà il numero estratto all’interno di un insieme infinito. Infiniti numeri, infinite possibiltà. Se più persona dovessero indovinare contemporanamente il numero estratto il montepremi non verrebbe diviso, ma ogni vincitore prenderebbe il cento per cento della cifra. Ma come è possibile indovinare un numero tra una serie infinita di possibilità? E come viene deciso di volta in volta il numero, quale sistema può garantire la validità dell’estrazione? Queste sono tutte domande che troveranno risposta durante la lettura di “Uno su infinito” e, oltre a queste, scoprirete che la questione è complicata ancora di più dal piano di Marinetti.
Ma come viene raccontata questa storia a noi lettori? Attraverso frammenti di un progetto per un documentario che sono capitati in mano al dottor Tancredi. Tancredi è stato, per anni, il medico personale di Bruno Marinetti. A lui arriva un plico contenente una serie di interviste che un documentarista anonimo ha effettuato alle persone coinvolte nella creazione dello show televisivo e nel mezzo ci sono anche delle rivelazioni importanti che portano a verità che nessuno poteva conoscere.
“Uno su infinito” è un’ottimo punto di ingresso per l’opera di Cristò. Terrarossa edizioni sta facendo un lavoro fantastico nel dare a questo scrittore lo spazio che merita e mi auguro che ci siano sempre più lettori all’orizzonte per Cristò e i suoi libri. Di sicuro, nel prossimo futuro, anche all’estero avranno la possibilità di leggere il parto della fantasia di questo scrittore eccezionale e quando si accogeranno si lui dubito che potranno staccarsene.
Cristò lavora in una libreria, suona il pianoforte e ha pubblicato diversi romanzi; tra gli ultimi, con Neo Edizioni La carne e con TerraRossa Edizioni Restiamo così quando ve ne andate e La meravigliosa lampada di Paolo Lunare (in corso di traduzione in Francia, Belgio, Cile e Argentina). Suoi contributi sono apparsi su «la Repubblica», alfabeta2, Artribune e minima&moralia.