La commedia umana – William Saroyan

by Gianluigi Bodi

Un libro così soave non lo leggevo da tempo.
E’ quasi una disperazione finirlo, chiudere l’ultima pagina con negli occhi qualcosa che assomiglia molto ad una lacrima. Rendersi conto di aver “vissuto” per qualche ora all’interno di un mondo quasi ideale. E quel “quasi” comunque non lo avvicina minimamente a ciò che siamo costretti a vivere quotidianamente.
La commedia umana” è un libro popolato da persone genuine, persone che non si lasciano abbattere dalla vita, che hanno un rapporto vero con la vita e con la morte. Non si riesce a non provare una forte simpatia per tutti gli attori di questa commedia, anche quelli che hanno ruoli apparentemente marginali.  Il grande Chris che libera il piccolo Ulysses dalla trappola in cui è finito ha tutta l’aurea della figura paterna così come deve essere: protettiva. Homer ha la vitalità e la curiosità pura di un ragazzino che si affida al mondo che ancora deve scoprire e che non ha comunque ancora dovuto affrontare tutto il male che gli si parerà davanti.

A poi c’è la guerra, un’ombra distante e impercettibile che si avvicina lentamente. Una presenza che arriva in uan piccola cittadina della California attraverso le assenze di coloro che sono impegnati al fronte e attraverso il ritorno a casa dei superstiti.

William Saroyan è uno dei grandi. Non ho dubbi. Ho però la sensazione che spesso il lettore se ne dimentichi, affascinato da nomi ben più citati nei salotti buoni. Eppure, in questo libro, Saroyan scrive con una maestria senza tempo. Una scrittura leggera e soffice come una trama di seta. Una scrittura che ti appoggia  una mano sulla spalla e ti invita ad andare aventi, riga dopo riga, anche se lì fuori sono le due di notte e il giorno dopo ti devi svegliare alle 6.
Nello spazio creato tra l’inizio e la fine de “La commedia umana” Saroyan crea un mondo, non ideale (perché altrimenti dall’equazione avrebbe tolto anche la guerra), ma comprensibile. Un mondo in cui i personaggi che vi abitano hanno una coerenza interna che li rende, al giorno d’oggi, materia rara.

Mi sono affezionato a tutti i protagonisti di questo libro e forse la cosa migliore che posso dire è che lo rileggerò senza dubbio. Perché aldilà di tutto, quando trovi un libro che ti diventa amico, non è proprio il caso di perderlo di vista.

Alcune note biografiche prese a prestito dal sito Marcos Y Marcos.
Eclettico, istrionico, egocentricissimo, William Saroyan è stato probabilmente l’unico scrittore della Storia a rifiutare il Premio Pulitzer, con la seguente motivazione: “Sono fiero che i giurati abbiano pensato a me: peccato che abbiano scelto l’opera sbagliata”. Saroyan nacque povero e divenne ricchissimo vendendo a Hollywood i diritti cinematografici di alcune sue opere. Praticamente certo che non sarebbe mai morto, decise di lasciare tutti i propri beni a una fondazione che porta il proprio nome perché non venisse dimenticato.
La commedia umana è la sua opera più celebre, e nella collana Gli alianti è stata ristampata dodici volte.

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