Home Inchiostro Fresco - Recensioni di libri letti da Gianluigi Bodi I favolosi anni ’85 – Simone Costa – Spartaco Edizioni

I favolosi anni ’85 – Simone Costa – Spartaco Edizioni

by Gianluigi Bodi
Simone Costa

I favolosi anni ’85

Dopo aver finito di leggere “I favolosi anni ’85” ho capito quando profondamente questo libro fosse legato ai nostri tempi.
La storia narrata dall’autore Simone Costa è quella di Marco Cocco. Cocco è un autore con poca fortuna alle spalle. Ha un’idea che ritiene essere favolosa e la presenta ad una radio. Come tutte le volte in cui ci dobbiamo esporre per parlare di qualcosa che ci sta a cuore Marco è agitato. Sente che quella è la sua ultima spiaggia. L’idea piace e il direttore della radio decide di produrla. Cocco si aspetta di essere il conduttore ed invece viene scelto un volto noto della TV, Charlie Poccia. Uno a cui nella vita riesce tutto. Da qui parte la storia di Marco Cocco, del suo progressivo distaccamento dalla sua creatura e l’alienzione che questo comporta. Il tutto condito da una ricaduta verso una dipendenza dannosa. Parallelamente però seguiamo anche la storia di Irene Castello. Lasciata in malo modo dal fidanzato decide di dedicare tutta se stessa al lavoro. Scala posizioni e diventa una top manager. Poi però qualcosa in lei si perde. Le parole non hanno più senso, tranne quelle che sente in radio nella trasmissione “I favolosi anni ’85”, ma quello che le arriva forte e chiaro non è il suono della voce di Poccia, bensì i testi scritti da Cocco. Riusciranno i due ad incontrarsi prima che sia troppo tardi?

La trama lascia intravedere una minima parte delle implicazioni e dei risvolti che risaltano dalle azioni dei personaggi. Da un lato abbiamo Cocco il quale vorrebbe donare agli ascoltatori le proprie parole con la propria voce. Vorrebbe affermare un’identità. Dall’altro abbiamo Irene che intenta a proseguire la scalata verso il successo viene privata della capacità di coprendere ciò che sente. Però il messaggio di Cocco viene udito e compreso da Irene, come se il problema fosse dato da un eccessivo rumore di fondo, come se l’unico messaggio che Irene ha bisogno di sentire sia quello di Cocco. Nel mezzo abbiamo un diretto della radio stordito che va avanti a Mojito, un conduttore privo di empatia ma bravo a fingere, un ex compagno di corso che all’epoca era un’idiota e ora lavora con i registi più famosi e ci tiene a farlo sapere a Cocco.
Questo è un ritratto di parte della nostra società. Una critica alla mancanza di meritocrazia, all’immagine che sovrasta la sostanza, alla rincorsa del successo a tutti i costi e alla fragilità dei rapporti umani. Qui dentro non c’è l’ombra di un rapporto umano genuino.

La trasmissione radio, di per sé, gioca sulla potenza della nostalgia e del ricordo. Quindi, è una trasmissione radio un po’ ruffiana e perfettamente in linea con quello che passa oggi in Tv.

La prova di Simone Costa è buona. La descrizione dei meccanismi di lavoro in radio è molto precisa e reale. Come molto intensa è l’osplorazione dell’intensità emotiva dei due protagonisti Marco e Irene. Alla fine è impossibile non prendere le parti di Marco e non sperare che una svolta positiva lo tiri fuori dal torpore. Se questo avverrà oppure no lo scoprirete leggendo “I favolosi anni ’85”.


Simone Costa (1980) è nato a Napoli ma ha sempre vissuto a Roma. Cronista del telegiornale di La7, è laureato in Filosofia e in Scienze della comunicazione. Nel 2015 ha pubblicato il romanzo Precipitare (Bordeaux).

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