D’ipocrisia si muore

by senzaudio

Non si è ancora capito bene quale sia la colpa, massima, di Guido Barilla. Intervenuto nel corso della trasmissione radiofonica La Zanzara – un appuntamento fisso per migliaia di italiani -, l’imprenditore ha affermato che nella pubblicità dei suoi prodotti non sceglierebbe mai una famiglia gay, perché la sua azienda si rivolge a quella tradizionale. Quella composta da papà, figli e con mamma che serve a tavola. Con buona pace del presidente della Camera Laura Boldrini.

Apriti cielo. Associazioni gay in testa, è scattata immediatamente l’indignazione con proposte di boicottaggio, tanto che su Twitter #boicottaBarilla è rimasto in vetta per l’intera giornata tra le tendenze in Italia. Non c’è nessuna offesa nelle sue parole, solo la scelta, libera, di fare pubblicità ai prodotti come meglio crede rivolgendosi a una determinata platea.

L’indignazione dovrebbe essere rivolta a quelle aziende come Buitoni e Garofalo che hanno pensato di cogliere la palla al balzo e dimostrarsi aperti, emancipati, non come Barilla.  “Le uniche famiglie che non sono Garofalo sono quelle che non amano la buona psata”, “A Casa Buitoni c’è posto per tutti”. Ma si sa, noi italiani siamo furbi, o almeno pensiamo di esserlo. Dobbiamo stare attenti solo al political correct, perché di ipocrisia siamo spesso i maestri, mentre dovremmo preoccuparci per quell’uguaglianza di diritti che ancora oggi non è sempre rispettata.

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