Home Inchiostro Fresco - Recensioni di libri letti da Gianluigi Bodi Crimini Immaginari – Carlos Dámaso Martínez

Crimini Immaginari – Carlos Dámaso Martínez

by Gianluigi Bodi

Avevo già letto qualcosa di Carlos Dámaso Martínez. Una raccolta di racconti uscita qualche mese fa sempre per i tipi di Arcoiris Edizione frazione Gli eccentrici. Quindi ero già a conoscenza del fatto che il buon Carlos con la penna (o i suoi surrogati) ci sapeva fare. Leggere “Crimini Immaginari” è però stata una piacevole sorpresa, perché nello spazio allungato del romanzo Carlos Dámaso Martínez è stato in grado di sviluppare una storia brillante, capace di far lavorare il vostro cervello. E questa non è mai una cosa negativa.
Breve schizzo di trama. Briones lavora alla sezione Crimini immaginari. E’ incaricato di compilare dei rapporti partendo dai pochi dati che il superiore Riches gli fornisce. Briones deve ipotizzare quello che potrebbe succedere. Attorno ai due ruotano altri personaggi. Nora, bella e sfortunata. Il Nipponico, Gilliberto, il generale genocida, Fredy, Silvia, il professore e altri.
Fin dalle prima pagine ci si accorge di essere davanti ad uno di quei libri che ti obbligano a fare delle ipotesi e ti obbliga a rivederle in continuazione. Chi ha ucciso Nora? E’ morta davvero? Riches se più di quello che sembra? Il Nipponico è un tipo a posto? Che piano ha il professore e che fine farà il generale genocida? Carlos Dámaso Martínez riesce a creare una struttura narrativa in cui ciò che è reale e ciò che è semplicemente ipotizzato si intrecciano indissolubilmente. Percorriamo la nostra strada a fianco di Briones, scoprendo passo dopo passo ciò che avviene realmente e scartando ipotesi sbagliate.

Quello che fa Briones scrivendo i rapporti per la sezione Crimini immaginari è un po’ quello che fa lo scrittore quando si mette davanti al foglio bianco per creare una storia. Un momento prima che tutto si incastri perfettamente, quando ancora la nebbia non si è diradata, lo scrittore vive in un mondo costituito da ipotesi, tutte plausibili, tutte con uguale dignità. Poi la storia procede, la matassa si dipana e la conclusione possibile diventa una e unica. Il parallelismo tra Briones e il lavoro dello scrittore è una delle cose più interessanti emerse dalla lettura. Ma non l’unica.
La storia del rapimento del generale genocida è un vero e proprio racconto nel romanzo, uno stacco improvviso che segue e precede un continuo vorticare di trame che si avvinghiano tra loro.

E’ stato bello leggere il libro di racconti “Un luogo perfetto” (in cui, tra parentesi, compare un Briones in nuce), perché nonostante mi avesse preparato alla scrittura di Dámaso Martínez mi ha lasciato anche lo spazio necessario per tuffarmi in “Crimini immaginari” con le scarpe addosso.

Ho parlato de “Gli Eccentrici” talmente tante volte che mi hanno anche accusato di farne parte. Purtroppo l’unico mio punto di contatto con loro è la comune passione per i bei libri. Avendo terminato le parole per descrivere la bontà del loro lavoro mi limiterò a consigliarvi di dare una sbirciatina al loro catalogo.

Un’ultima cosa. La traduzione è affidata a Marco Ottaiano che inoltre cura anche il volume. Nella postfazione al libro Ottaiano spiega perfettamente le difficoltà incontrate nel tradurre il libro, fin dal titolo. Per cui, il fatto che io non abbia percepito queste difficoltà nel testo significa che tutte le problematiche sono state affrontate e risolte con grande competenza.

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