Il costo delle differenze

by senzaudio

No, non mi riferisco alla nostra società multietnica (che dalle diversità ha tutto da guadagnarci), le differenze che ci costano moneta sonante, sono quelle della tecnologia che ci circonda. Negli ultimi anni, con il dilagare dei dispositivi low cost, si sono moltiplicate le industrie che producono televisori, dvd, cellulari e tutti quei prodotti che usiamo quotidianamente. Il problema  e che molte di queste case si a affidano diversi standard per la comunicazione; questo fenomeno e così estremo che ormai chi compra un DVD player o un televisore deve acquistare a parte i cavi che permettono il collegamento tra i due, in quanto ormai le case produttrici non li allega più. Una volta tutto era più facile, esisteva la presa “scart” che, con diverse configurazioni di piedini, poteva collegare più apparecchi senza grossi problemi. Successivamente, i progressi tecnologici, hanno portato a diversi connettori che cercavano di imporsi sul mercato e purtroppo, dal punto di vista dell’utente, questo si è  tramutato in una giungla di prese che molte volte non erano compatibili l’una con l’altra, quindi ci si adattava a cercare sistemi compatibili tra loro o adattatori di ogni sorta per non buttare via uno dei costosi apparecchi comperati; per non parlare degli aggiornamenti di hardware che le stesse case produttrici applicano ai propri, prodotti tanto per peggiorare la situazione.

A semplificare le cose poi è arrivato lo standard USB e, almeno per i computer, abbiamo potuto usare un solo tipo di  presa per tutto ( o quasi ). Ma adesso, nuovi problemi nascono con i dispositivi mobili, se usate un telefonino o un tablet dovete fare i conti con i diversi spinotti per ricarica o cuffie, con i formati delle schede di memoria e con le batterie del dispositivo; oltre alle difficoltà di trovare software compatibili per trasferire dati tra due apparecchi ( o farli funzionare assieme ) tramite Wi-Fi o bluetooth. Che fare quindi? Purtroppo nel grande circo dell’economia, il piccolo consumatore è sempre quello che deve adattarsi, sicuramentea breve si arriverà ad avere dei sistemi più efficienti e versatili in quanto la connettività dei sistemi è il nuovo business del digitale. L’unico lato negativo è che si sfrutteranno sempre più le reti ed i sistemi di archiviazione in remoto tipo “cloud” che, per i fissati della privacy e dei dati sicuri come me, sono l’equivalente digitale di un colabrodo; comunque vedremo cosa ci riserva il prossimo futuro e quali scelte faranno i grandi produttori per migliorare i sistemi dicondivisione dati ( e magari farci risparmiare qualche soldo ).

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