Carlo Sperduti – Le cose inutili

by Gianluigi Bodi
Carlo Sperduti

Non lo so voi ma quando io prendo in mano un libro di Carlo Sperduti ho sempre un po’ paura. A partire dalle sue raccolte di racconti (ci torneremo più avanti) fino a “Le cose inutili”, Sperduti ha l’aria di accompagnarti un un posto che ti sembra familiare. Poi ti abbandona lì dove stai e tu ti accorgi che non hai la più pallida idea di dove ti trovi.

Vlado Merletti e Irene Abbandando sono sposati. Le cose non funzionano e lei lo scarica. Normale routine. Solo che Vlado è un tipo particolare. Tuttologo, scompare per un lustro senza lasciare traccia se non fosse per quei taccuini che invia agli amici di bevute e nei quali trascrive minuziosamente gli icontri con degli oggetti che trova e che sono totalmente decontestualizzati. Nel frattempo la signora Abbandando diventa ricca grazie all’invenzione delle mutandem e la figlia si accoppia con il librario.
“Le cose inutili” è pura follia. A partire dai nomi, forse, Amando e Gioio, ad esempio, ma anche nello svolgimento della storia che passa da un’assurdità all’altra fino a farti pensare che tutto quello che leggi non sia poi tanto più assurdo ed inverosimile della quantità di notizie che ti devi sorbire quotidianamente anche solo per aver aperto la tua pagina Facebook.
Poi c’è l’epilogo, che ovviamente non vi svelerò, un epilogo imprevisto, che getta una luce diversa su tutto il breve romanzo.
Carlo Sperduti ha un evidente gusto per l’assurdo. Me n’ero già accordo con i racconti, ne avevo avuto la conferma con “Lo sturangoscia” in coppia con Davide Predosin e ora ne ho la certezza. Quello che prima mi era sfuggito e che ora, con l’epilogo di “Le cose inutili”, mi è chiaro è che Sperduti ha anche un certo gusto per il tragico. A lui piace prendere il tessuto della quotidianità e darci una strizzata. Lui se la gode a dipingere sulle facce dei lettori quell’espressione ebete di chi non è sicuro di aver letto bene e deve ritornare a rileggere il paragrafo.
E’ il mio primo libro Caratteri Mobili e devo dire di essere contento di aver conosciuto questa casa editrice. Ho dato un’occhiata al loro catalogo e vi ho trovato parecchi spunti interessanti. “Le cose inutili” poi è una chicca che meritava di essere pubblicata.

Carlo Sperduti è nato a Roma nel 1984. Si occupa di eventi e laboratori letterari. Suoi racconti sono apparsi in antologie edite da CaratteriMobili, Zero91, Gorilla Sapiens Edizioni. Ha pubblicato tre libri per Intermezzi Editore: Caterina fu gettata (2011), Valentina controvento (2013), Ti mettono in una scatola (2014). Per Gorilla Sapiens Edizioni ha pubblicato Un tebbirile intanchesimo e altri rattonchi (2013) e, a quattro mani con Davide Predosin, Lo Sturangoscia (2015).

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