In questa categoria si collocano tutte le recensioni di libri scritte dall’amministratore del sito Gianluigi Bodi. Inchiostro fresco sta a significare, secondo il pensiero dell’autore, un modo per identificare il lavoro svolta dalle piccole e medie case editrici indipendenti. Case editrici indipendenti che, con il loro lavoro di ricerca, possono permettersi di pubblicare libri molto spesso eccezionali che però devono lottare contro quando esce dagli enormi conglomerati editoriali. Non sempre essere pubblicato da grandi case editrici è sinonimo di qualità e non sempre chi pubblica per una piccola realtà editoriale lo fa per mancanza di alternative. Le piccole case editrici hanno, nella maggior parte dei casi, una solida competenza, un piano editoriale serio e lungimirante e un gusto per la scoperta.
E’ quindi giusto dare spazio a queste realtà, fare in modo che anche un solo lettore in più possa scegliere di uscire dal mainstream e tuffarsi un un mare inesplorato.
Inchiostro Fresco non dichiara guerra alle grandi case editrici, non afferma che qualsiasi cosa che esca dai colossi sia il male e non pretende di assumere a modello di perfezione il lavoro delle case editrici indipendenti. Il significato è altrove. Nel mezzo, forse. Inchiostro Fresco tende a mostrare che c’è dell’altro, dell’altro che a volte va cercato scavando con le unghie. Dell’altro che ha un sapore di scoperta e di conquista.
Sul finire del 1994 Minimum Fax dà alle stampe un piccolo volume ormai introvabile. Si tratta di “Esercizi di felicità” di Luigi Amendola.
Sono molte le curiosità attorno a questo volume. Prima di tutto si tratta di un libricino di 32 pagine, molto al di sotto delle prime uscite Minimum. Sembra quasi che l’editore volesse fare un’operazione simile a quella di Edizioni Clandestine. L’altra curiosità principale è l’assenza del codice Iban, nella quarta di copertina infatti è presente solo il logo de “I quaderni di minimum fax” e in basso a destra il prezzo che per quest’opera è stato fissato a 2000 lire.
La copertina ricalca lo stesso stile delle prime uscite della collana Filigrana, quindi nome dell’autore in orizzontale, assieme ai nomi degli artisti citati all’interno del volume; e poi titolo e sottotitolo in verticale. Il sottotitolo, “la pratica gioiosa della letteratura con” ci fa capire subito che tipo di opera abbiamo sotto mano: un compendio di considerazioni sulla letteratura.
In realtà, e lo dirà l’autore stesso nella prefazione, “Esercizi di felicità” non è altro che la raccolta di una serie di pezzi che l’autore stesso ha scritto per la rivista Minimum Fax, quella che veniva spedita agli abbonati, appunto, via fax poco prima della nascita della casa editrice omonima.
Come aggiunta, Amendola, ha inserito un “Alfabeto della felicità”.
“Esercizi di felicità” è stato stampato a dicembre 1994 presso la Tipo-Lito Aurelia 72. Non è chiaro se la sua distribuzione sia avvenuta già a dicembre, magari come idea regalo natalizia, o il volume sia uscito nel corso del 1995.