Ricostruiamo la storia di una delle case editrici indipendenti più importanti d’Italia.
Sul finire del 1994 Minimum Fax dà alle stampe un piccolo volume ormai introvabile. Si tratta di “Esercizi di felicità” di Luigi Amendola.
Sono molte le curiosità attorno a questo volume. Prima di tutto si tratta di un libricino di 32 pagine, molto al di sotto delle prime uscite Minimum. Sembra quasi che l’editore volesse fare un’operazione simile a quella di Edizioni Clandestine. L’altra curiosità principale è l’assenza del codice Iban, nella quarta di copertina infatti è presente solo il logo de “I quaderni di minimum fax” e in basso a destra il prezzo che per quest’opera è stato fissato a 2000 lire.
La copertina ricalca lo stesso stile delle prime uscite della collana Filigrana, quindi nome dell’autore in orizzontale, assieme ai nomi degli artisti citati all’interno del volume; e poi titolo e sottotitolo in verticale. Il sottotitolo, “la pratica gioiosa della letteratura con” ci fa capire subito che tipo di opera abbiamo sotto mano: un compendio di considerazioni sulla letteratura.
In realtà, e lo dirà l’autore stesso nella prefazione, “Esercizi di felicità” non è altro che la raccolta di una serie di pezzi che l’autore stesso ha scritto per la rivista Minimum Fax, quella che veniva spedita agli abbonati, appunto, via fax poco prima della nascita della casa editrice omonima.
Come aggiunta, Amendola, ha inserito un “Alfabeto della felicità”.
“Esercizi di felicità” è stato stampato a dicembre 1994 presso la Tipo-Lito Aurelia 72. Non è chiaro se la sua distribuzione sia avvenuta già a dicembre, magari come idea regalo natalizia, o il volume sia uscito nel corso del 1995.