Accolgo l’uscita dell’ultimo libro di Valeria Luiselli “La storia dei miei denti” con una certa fibrillazione. Da quando l’addetta stampa di una casa editrice mi ha convinto a comprare “Carte false” non vedo più nessuna ragione per non mettere le mani su qualsiasi cosa scriva l’autrice messicana. Se non altro mi posso illudere di essere parte integrante di un percorso di crescita. Se non altro mi posso illudere di essere più di un semplice lettore, per lei. Perché in fin dei conti cerchiamo tutti un legame sentimentale con le cose che leggiamo, segretamente speriamo di essere gli unici ad avere capito l’essenza dell’opera di un’autrice. Sono tutti desideri effimeri, destinati a cadere nel vuoto. La bellezza di una scrittura, fortunatamente, tocca molti cervelli e cuori. Ad amare Valeria Luiselli siamo in molti.
“Volti nella folla” e “Carte false” erano due libri molto particolari. In un certo senso erano un esplorazione del mondo e dell’autrice stessa e con “Storia dei miei denti” ora prendiamo una strada diversa.
Il protagonista di questo libro si chiama Gustavo Sanchez Sanchez, ma impareremo a conoscerlo con il nome di “Autostrada”. E’ lui che siamo destinati a seguire, fin da quando Luiselli ce lo presenta da piccolo, con un padre che si strappa le unghie a morsi. Proprio nel gesto di quel morso selvaggio nasce l’ossessione di Autrostrada, l’ossessione per i denti, moderno specchio dell’anima. Durante il romanzo verterà tutto attorno alla dentatura, quella di Autostrada e delle persone a lui vicine, ma anche la dentatura di personaggi famosi. E’ difficile entrare nella trama del libro senza svelarne dei particolari che rischierebbero di rendere la lettura meno esplosiva. Mai come in questo libro l’inventiva della scrittrice e il gusto per l’assurdo, rende necessaria una lettura alla cieca e senza spoiler. Vi basti sapere che, nel romanzo, il nostro Autrostrada è coinvolto in una compravendita di denti che ha un risvolto esilarante.
La scrittura di Valeria Luiselli è meravigliosa. Dopo aver letto i tre libri pubblicati da “La nuova frontiera” (che non ringrazierò mai abbastanza), so perfettamente cosa mi devo aspettare da lei al di là delle variazioni di tema e struttura. Mi devo aspettare una dose massiccia in intelligenza e humour. Mi devo aspettare un occhio analitico, ma privo di quell’intellettualismo pesante che toglie l’aria e lascia spazio all’arroganza. Leggere Valeria Luiselli è uno di quei piaceri che dovremmo goderci tutti almeno una volta all’anno.
Ho già detto cosa ne penso della casa editrice. Valeria Luiselli è solo uno dei nomi di spicco che La nuova frontiera ha in catalogo. Da quando ho imparato a conoscerli il loro sito è uno di quelli che controllo una volta alla settimana in attesa di nuove uscite. Per dirne una, hanno Agualusa in catalogo.
Davvero ottima la traduzione di Elisa Tramontin. Daltra parte credo sia fondamentale che un traduttore possa seguire la carriera di un autore passo dopo passo per aumentare la forza di quel rapporto simbiotico necessario alle migliori traduzioni.
Valeria Luiselli è nata nel 1983 a Città del Messico ma, per una serie di strane coincidenze, ha la residenza a Venezia e New York. Ha collaborato con giornali e riviste come The New York Times, Letras Libres, Etiqueta Negra e Internazionale. Nel 2010 ha pubblicato la raccolta di saggi e reportage Carte false, considerata uno dei migliori libri dell’anno. Attualmente vive a New York e partecipa regolarmente a progetti multidisciplinari che uniscono danza, teatro e arti plastiche. Volti nella folla, suo romanzo d’esordio, è stato tradotto nelle maggiori lingue europee.