Paratesto:
La penultima uscita nella collana “Minimum Classics” per i tipi della Minimum Fax porta il titolo di “Oltre il giardino. Un libro scritto da Jerzy Kosinsky nel 1971, proposto da Mondadori a breve distanza e ora riscoperto dalla casa editrice romana.
Per inciso, di questa collana della Minimum Fax mi potreste sentire parlare spesso perché, onestamente, la adoro. E’ un feticismo mio personale. Adoro il fatto che mi facciano scoprire autori, e quindi libri, che erano condannati al dimenticatoio. Se è vero che un libro non ha mai data di scadenza e che il destino prima o dopo ce lo fa trovare sulla nostra strada, c’è pur bisogno di chi, a quel destino, da una spintarella.
Testo:
“Being there” che fu “Presenze” negli anni settanta e che ora diventa omonimo del film da esso tratto e interpretato da un indimenticabile Peter Sellers racconta la storia di Chance il quale, perdendo la madre alla nascita, viene allevato da “il vecchio”. La vita di Chance si svolge immutabile tra lo schermo della TV che guarda con metodo quasi ossessivo e il giardino, che cura con perizia acquisita nel tempo. Quando “Il vecchio” viene a mancare Chance è costretto a lasciare la casa in cui ha vissuto per tutta la sua vita e noi veniamo a scoprire che Chance, al di fuori di quelle mura, non esiste. Non ha documenti, nessuno lo conosce e nessuno l’ha mai visto. E’ stato un recluso, ma non si è mai posto il problema.
A questo punto della storia si presenta tutta l’attualità di un libro scritto quaranta anni fa. Ci aspetteremmo di trovare un Chance spaesato, incapace di reagire agli stimoli del mondo esterno, ed invece, Chance cavalca l’onda.
Per un disguido lo ribattezzano Chauncey Gardiner, viene condotto in una nuova casa, da ospite. Qui, le persone, scambiano le sue elementari osservazioni basate sull’esperienza personale (TV e giardino) come metafore di una profonda saggezza. I pensieri semplici e lineari di Chance/Chauncey vengono scambiati per acute analisi dell’attualità americana. A me, sinceramente, pare di trovarci molto di attuale, molto di già sentito ai nostri tempi. Chance è un contenitore vuoto, uno stelo d’erba che si muove a seconda del vento, ma è un vuoto benigno, non pretende ti insegnare lezioni agli altri, sono gli altri a pendere dalle sue labbra. Forse è questa la più grande distinzione da fare rispetto ad alcuni personaggi che popolano l’etere ai nostri giorni. Ora, il vuoto è maligno perché è alla continua ricerca di altri spazi da annettere.
“Oltre il giardino” è un agile romanzo breve di un centinaio di pagine che si legge in un paio d’ore ma che lascia dentro la sensazione di aver letto una storia universale.
Coordinate:
Della casa editrice Minimum Fax ho già accennato all’inizio del post per cui non mi dilungherò ulteriormente. Vi basti sapere che amano i libri. Il sottoscritto ha avuto la fortuna di passare un paio di giorni dentro la loro casa e la reputo una delle esperienze più belle legata ai libri.
Il libro viene impreziosito da una prefazione di Giorgio Vasta e la traduzione è di Vincenzo Mantovani.
Come detto l’autore è Jerzy Kosinski, polacco trasferito negli Stati Uniti nel 1957. Una buona parte delle sue opere sono state tradotte in italiano, ma le edizioni risolgono ai primi anni 80 e, in alcuni casi, anche più in là nel tempo. La speranza è che un buon successo di pubblico per quest’opera spiani la strada alla riedizione di tutta la sua bibliografia.
Chiudo con una speranza. La speranza che molti di quelli che cercano di vendere il vuoto siano così gentili da farci l’enorme favore di ritornare al giardinaggio.