All’inizio mi aspettavo altro, mi aspettavo che l’evento chiave di questo libro prendesse più spazio, che facesse diventare “La versione della cameriera” una spasmodica ricerca di un colpevole. Mi sono subito reso conto che le cose non stavano così, che per quanto si possa definire il libro di “Daniel Woodrell” un country noir (come l’ha definito l’autore stesso), il punto centrale per me non è chi ha commesso il fatto, ma chi quel fatto l’ha subito.
Ed è questa la caratteristica che più mi piace del libro di Woodrell, quell’idea che lui stia procedendo in linea retta verso una soluzione che soddisfi tutti e che ogni tanto si fermi a fare una pausa, una digressione in cui esplora le vite di chi, una vita, non ce l’ha più. Ecco quindi tutta una serie di personaggi secondari che danno struttura e valore alla storia principale, perché, occuparsi di un’esplosione può avere il suo interesse, ma raccontare la storia di chi ha subito quell’esplosione dona al libro una nuova dimensione, lo rende più pulsante, lo avvicina al lettore e lo fa svettare tra tutti gli altri libri.
La cameriera del titolo è la vecchia Alma, una donna dai lunghi capelli bianchi che perso l’amata sorella Ruby nell’esplosione di una sala da ballo avvenuta nel 1929. Ossessionata da questo evento, spinta a parlare da quello che sa o da quello che crede di sapere, Alma racconta dal nipote Alek quella che è stata la propria vita, passata a servire le famiglie ricche di West Table. Ricchi che, come e più dei poveri, avevano scheletri negli armadi, vizi e segreti da nascondere. Alcuni di questi poteranno al tremendo epilogo.
La storia è raccontata con una lingua viva e delicata, una lingua ricca che forse non ci aspetteremmo da un libro dal genere e che invece contribuisce a dare forza ad un altro dei punti vincenti di questo lavoro: la capacità di creare leggenda e mito partendo da fatti che pur cruenti fanno parte della vita quotidiana.
Tutto è bilanciato in questo libro, il tema, i personaggi, la lingua, lo stile, tutto sembra amalgamato con i giusti dosaggi per permettere a “La versione della cameriera” di trasformarsi in una lettura intensa ed emozionante.
Per quel che riguarda NNeditore, casa editrice per cui nutro, ma si sa, molta stima, devo dire che mi accontenta sempre quando pubblica libri di letteratura americana. Quando esce un nuovo titolo so già, più o meno, cosa posso aspettarmi da loro e solitamente non vengo deluso. Credo che la mia idea di letteratura americana coincida con la loro per un buon 90%.
Ottima traduzione di Guido Calza.
Daniel Woodrell (1953) è considerato uno dei maggiori scrittori americani viventi. I suoi libri hanno ottenuto diversi premi e riconoscimenti, tra cui il Pen Award, l’International iMac Dublin Literary Award e il Sundance Film Festival Award per l’adattamento cinematografico del suo libro Un gelido inverno. Ama ambientare le sue storie nei panorami dei monti Ozark, in Missouri, e lui stesso ha coniato la definizione di “country noir” per descrivere la sua opera. NNE pubblicherà gli altri volumi della Serie di West Table.