Magari li avete ascoltati per radio, magari no, ma se non vi è mai capitato di sentirli nominare vi consiglio vivamente di fare un salto su Soundcloud o su Youtube e immettere, come stringa di ricerca la parola HAERTS.
Hemiplegia è il loro primo lavoro, un EP con 4 tracce che vi farà voglia di essere i primi a parlarne con gli amici e magari vi farà venire l’insana idea di fondare il primo fan club italiano del gruppo.
Di un gruppo, appunto, si tratta. 5 componenti di origine diverse che arrivano dalla Germana, dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti e che si danno all’Indie Pop, un ottimo Indie Pop.
La cantante Nini Fabi ha una voce soave e dolce che in qualche modo si allaccia alla perfezione, si fonde quasi, con le sonorità di provenienza anni 70 che danno la profondità di una giovinezza sul viale del tramonto. Basso e sintetizzatore viaggiano su due piani distanti eppure così amalgamati tra loro. Se questo EP fosse rappresentato da un’immagine sarebbe quella del sole che tramonta su un mare di fine Settembre. La fine di qualcosa di replicabile, ma irripetibile, come gli amori.
Hemiplegia (una paralisi totale o parziale di una parte del corpo): E’ una piacevole sorpresa, inizia piano, ha atmosfere oniriche rotte da scatti di ritmo, degli strattoni improvvisi al tappeto sonoro.
Wings: E’ uno dei due singoli, il primo, uscito nel 2012. Un giro di basso che fa molto gruppo fine anni 70 con pantaloni a zampa e camicie sgargianti aperte su un petto villoso. C’è però sempre la voce ci Nini a riportarci su un altro piano, l’etereo.
All for you: La traccia più debole, o forse la sfortuna di essere finite tra 3 perle. Non ha la stessa forza evocativa delle altre.
All the days: Anche in questa traccia il basso la fa da padrona. Un ritmo che segna il passo dell’abbandono dell’estate. E la voce di Nini canta della fine di un amore, senza rancore, con rassegnazione.
La mia speranza è che l’EP venda bene e che questo gruppo abbia una chance di regalarci un album che non può che essere grandioso.