Paratesto:
Un libro in mano, leggero, soave. Un libro in mano che si slancia verso l’alto e lì, in alto ci sorvola il corvo, nostro confidente, nostro testimone, il custode dei segreti delle terre da cui proveniamo.
A prenderlo in mano “Il Corvo” di Kader Abdolah sembra quasi di accarezzarlo quel corvo, la copertina zigrinata eppure delicata invita le nostre mani ad aprilo, ad esplorarlo.
Testo:
Aprite dunque le porte, sentite la campanella che tradisce la vostra presenza? Lì, in fondo al negozio, c’è la persona che state cercando, avvicinatevi, vedrete che vi accoglierà a braccia aperte, il sensale di caffè Refid Foaq vi racconterà la sua storia.
“Non è stata mia intenzione vendere caffè, ma così ha deciso la vita.”
Refid Foaq ha un destino tracciato, quasi una profezia dello zio Jalal, quella di scrivere. Eppure le strade che portano alla scrittura sono tortuose, si rischia di perdersi tra i mille incroci della vita. Refid se ne rende conto presto. Trova una musa inspiratrice, un amore che sembra essere concepito all’inizio del tempo, un amore che non è destinato ad essere.
Si dedica alla rivoluzione nel suo Iran, prima contro lo Scià, poi contro gli Ayatollah. Sempre con una penna in mano. E’ costretto alla fuga, costretto a lasciarsi alle spalle moglie e figlia le ritroverà solo per rendersi conto che ciò che la difficoltà aveva cementato, la libertà rischia di sgretolare. O forse è solo che l’uomo che parte non è mai colui che arriva. Rafiq dalle due nature, quindi. La sua prima natura è l’Iran. La sua seconda natura è l’Olanda.
Come è possibile vivere in un paese di cui non conosci la lingua. Come tradurre sé stessi, le proprie abitudini, la propria cultura? In realtà, Refiq non abbandona la sua persianità, la declina semplicemente in un modo diverso. Impiega del tempo, ma alla fine comprende quale sia il collante che ha il potere di mettere assieme tutti i suoi pezzi e quel collante è la scrittura.
L’essenza del libro, temo a questo punto di dire una sciocchezza, ma sento di doverlo fare è tutta raccolta in questa frase pronunciata da Refiq Foad sensale di caffè.
“Sono un persiano e i persiani sono bevitori di tè.”
Coordinate:
Kader Abdolah è uno scrittore persiano che per sfuggire alle persecuzioni nel suo paese è costretto a rifugiarsi in Olanda. Quello che avete tra le mani è un libro scritto in olandese e tradotto da quella lingua. A voi arriva in italiano, ma io vi invito a pensare cosa può significare per uno scrittore, una persona che ama le parole al punto da farne il lavoro della sua vita, a lasciare la propria lingua madre per scrivere nella lingua del paese che lo ha adottato. Quali cambiamenti può provocare dentro di noi una scelta del genere. Siamo sempre gli stessi o la lingua che usiamo influenza chi siamo?
Iperborea è una casa editrice da sempre in prima linea quando si tratta di pubblicare scrittori nordici. A discapito del nome, che può ingannare e proprio per la lingua che usa per scrivere, Kader rientra alla perfezione in questa categoria di narratori nordici. Ma considerando che a me non piacciono etichette mi limiterò a dire che Iperborea pubblica da sempre narrativa di ottima qualità e che Kader Abdolah rientra a pieno titolo tra essa. I libri Iperborea sono inconfondibili, sono fatti per essere letti con una mano, mentre nell’altra tieni la matita per sottolineare le frasi degne di essere ricordate.
Elisabetta Svaluto Morleo è la traduttrice di questo testo, ma avendo tradotto per Iperborea tutti i testi di Kader, è più una confidente. Tra le righe del testo si nota la famigliarità, si nota come “Il Corvo” sia perfettamente riprodotto nella lingua italiana grazie alla sintonia che si è venuta a creare tra autore e traduttrice. Una parte dell’incanto prodotto da questo libro dipende da lei, merito le venga dato.
La pubblicazione di questo libro è di per sé un evento. “Il Corvo” infatti è nato come boekenweekgeschenk, ossia il piccolo libro regalo della Settimana del Libro Nederlandese. Tale onore spetta solo ai più grandi autori in lingua Olandese e che attesta l’importanza dell’autore al quale viene chiesto di scriverlo.
Davanti ad un Tè:
Signor Kader, come è diventato lo scrittore che è diventato? Quali sono le esperienze che ritiene siano la materia della quale è costituita la sua scrittura?
Appuntamenti:
Kader Abdolah sarà presente il 4 Aprile all’interno del festival di letteratura di Venezia “Incroci di Civiltà“.
Inoltre, sempre il 4 Aprile e sempre a Venezie, l’autore sarà presente alla Libreria Marco Polo per due chiacchiere e per firmare le copie dei suoi libri.