Fin dal titolo Metallo urlante, per me che sono metallaro, mi è sembrato molto bello. Che poi ci ho messo un sacco a trovarlo, perché è vero che il libro fa parte della saga di Nicolas Eymerich, con cui il suo autore, Valerio Evangelisti, è diventato famoso (era il lontano 1994). Però Metallo urlante è un libro che gli editori hanno sempre considerato poco importante (prova ne è la vicenda editoriale: prima Einaudi, poi Mondadori, poi di nuovo Einaudi), ma io, finalmente, l’ho trovato. A segnalare la specificità dell’evento: una svendita per fallimento di una libreria; una felicità impura.
Entrando nel merito del volume – “Alla buon’ora” mi si dice – la prima cosa sugosa è la motivazione del titolo, che infatti è solo l’iperonimo di quello dei quattro racconti che sono intitolati Venom, Pantera, Sepultura e Metallica. Ora wikipedia, su sto libro, dice che è una raccolta di racconti. Ma il punto è che se uno considera quello che scrive Evangelisti, quando si parla di racconti mi deve diventare sospettoso, no? Perché insomma Evangelisti ha un metodo di scrittura che mi ha sempre affascinato e che si può trovare in tutti i romanzi della saga di Eymerich. Insomma l’autore costruisce diversi racconti, e colloca l’azione che in essi si svolge a grandi distanze temporali: si passa dal lontano passato, al passato un po’ più recente, al futuro più lontano etc. La cosa che fa strabuzzare gli occhi è che man mano che il/i racconto/i procede/ono ci si rende conto che tanto scollegati questi fili non sono: il senso del romanzo si svela soltanto se si osservano in trasparenza tutti i racconti di cui Metallo urlante è composto.
Volendo entrare un po’ più nel dettaglio, senza però svelare troppo che poi sennò vi incazzate che vi spoilero il finale, possiamo perlomeno individuare alcuni temi su cui si incardinano bene o male tutti i racconti metallari. Il primo è quello della religione (di quelle religioni costituitesti sincreticamente nell’incontro di differenti culture avvenuto in seguito alla conquista delle Americhe e dal trasferimento di grandi masse di uomini dall’Africa). Il secondo è lo scontro razziale: in un futuro molto prossimo gli uomini del Ku Klux Klan assieme a gruppi paramilitari cristiani, si scontrano con quelli composti da afroamericani (è il tema di Metallica). Il terzo è quello della ribellione politica: Sepultura racconta il tentativo di fuga di un gruppo di prigionieri da un carcere di massima sicurezza per dissidenti politici in america latina. Pantera è invece un racconto western in cui un pistolero di origine messicana si trova a dover indagare sul mistero che avvolge un villaggio stereotipicamente western. Come si legano tra loro tutte queste cose, beh, insomma, scopritelo da voi.
Valerio Evangelisti è nato a Bologna nel 1952. Dopo avere pubblicato volumi e saggi di storia, si è dedicato interamente alla narrativa. Nel 1994 è uscito il suo primo romanzo, Nicolas Eymerich, inquisitore, vincitore del premio Urania. anche autore di sceneggiature per il cinema e la televisione per le quali ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti. È fondatore e direttore editoriale della webzine letteraria Carmilla (www.carmillaonline.com). Il suo sito è www.eymerich.com. (fonte http://autori.librimondadori.it/valerio-evangelisti )