Ci risiamo. Ogni volta, è la stessa storia. Accusa di un pentito, paragone con Enzo Tortora e la sua vergognosa storia giudiziaria. Per chi ancora non lo sapesse, Tortora, uno tra i più popolari conduttori televisivi italiani, anzi un padre della nostra tv, venne tirato in ballo da un “collaboratore di giustizia”, e fu inquisito e arrestato per associazione camorristica e traffico di droga. Sette mesi di carcere, arresti domiciliari, elezione al Parlamento europeo, accusa di oltraggio a magistrato in udienza(il pm dichiarò che Tortora fu eletto grazie ai voti della camorra), dimissioni dal seggio parlamentare con rinuncia all’immunità, arresti domiciliari, processo e assoluzione, il ritorno in tv, la malattia causata anche dal dolore provato e la morte.
Questo è quanto successo ad Enzo Tortora, questo è quanto non si augura nemmeno al peggiore dei nemici. Per questo, prima di paragonare qualsiasi vicenda a quella di Tortora bisogna ragionare non una, ma mille volte. Purtroppo, succede assai raramente.