Per una volta vi dovete scordare il classico racconto argentino di matrice bonaerense fatto di strade intricate, ombre pesanti, spettri e terrore. Stavolta ci spostiamo più a sud, al centro dell’Argentina. Più precisamente nella provincia di Córdoba dove è nato nel ’77 Federico Falco e dove possiamo collocare il contesto di questa raccolta di racconti.
Per una volta tanto è piacevole sprofondare in una lettura di questo tipo. La raccolta è costellata di personaggi delicati, di scene quotidiane che è capitato di affrontare anche a no, o che se non le abbiamo affrontate comunque ci pongono davanti a scelte a cui anche noi abbiamo dovuto dedicare il nostro tempo. Ad esempio, nel racconto (molto bello) che dà il titolo alla raccolta “Silvi e la notte oscura“, Silvi è una ragazzina in fuga dalla fede. La madre è autoritaria, non le dà la possibilità di pensare con la propria testa. Silvi si rifugia nell’amore immaginato, pendina una coppia di predicatori porta a porta Mormoni perché si è invaghita di uno dei due e poi cede l’unica cosa di cui sente ti disporre.
In un altro racconto “La vita di boschi” il vecchio Wutrich e la figlia Mabel sono costretti a lasciare la casa nel bosco perché il progresso si sta facendo avanti a colpi di sega. Mabel viene data in sposa a chi può garantire a Wutrich una degna fine.
Ne “Il re delle lepri” un paesano si rifugia nei boschi per sfuggire alla città e ai suoi abitanti e viene accolto dalla natura come un figliol prodigo pronto a ritornare sui suoi passi.
Ne “Un cimitero perfetto” un ingegnere esperto nella costruizione di cimiteri si cimenta nella sua opera più riuscita senza riuscire a completarla, mentre l’unico vero seppellito sembra essere lui.
“Silvi e la notte” oscura è una raccolta molto omogenea, segno di uno stile maturo e consolidato. Come dicevo i temi sono molto diversi da quelli che solitamente accostiamo al racconto argentino. Non c’è traccia della dittatura, non c’è quell’oscurità schiacciante, il controllo asfissiante dell’esercito, la perdita e l’impossibilità di seppellire i propri cari. In questa raccolta i morti vengono seppelliti, anche quando sono adagiati ad un albero, in questa raccolta ai morti viene costruito un cimitero perché una città non può seppelire i propri morti altrove.
A dare ancora più brillantezza a questa raccolta c’ha pensato Maria Nicola con la sua traduzione. Mi sembra di poter dire che questo nome è una garanzia di qualità.
Federico Falco è nato nel 1977 a General Cabrera, nella provincia di Córdoba (Argentina).
Autore di racconti e poesie, nel 2010 è stato selezionato dalla rivista Granta come uno dei migliori scrittori in lingua spagnola sotto i 35 anni. Nel 2017 Silvi e la notte oscura è stato finalista al Premio Gabriel García Márquez per il racconto.