Dieci ore. Di seguito. In diretta. Un animale, un giornalista di razza, Enrico Mentana sta in questi giorni dimostrano il suo valore con un live no stop che dura dalle dieci di mattina e ci accompagna fino alle 20.30 tanto che la 7 potrebbe presto cambiare il proprio nome in La Mitraglietta.
Il direttore della redazione giornalistica della emittente appena acquistata da Urbano Cairo sta monopolizzando il palinsesto. Ed è un bene, perché lo telespettatore ha la possibilità di seguire gli sviluppi provenienti da Montecitorio non perdendosi praticamente nulla di quanto sta accadendo. Mentana è in studio, conduce, ma ha il dono della ubiquità perché le domande ai deputati-senatori ed opinionisti le fa quasi sempre lui. Ecco, questo forse è un difetto, perché può risultare fastidioso per chi a casa sentire più voci sovrapporsi.
Resta un fuoriclasse, un giornalista appassionato della notizia. Politica e non, perché in questi giorni non vengono dimenticati gli altri fatti (da Boston ai fatti di cronaca). Certo, trovano meno spazio rispetto ai fatti politici, ma in questo momento l’evento per noi italiani è uno solo: l’elezione del Presidente della Repubblica. Per chi ha lavorato in televisione o sa come funziona, l’abilità di Mentana di apparire sempre fresco e sul pezzo appare quasi unica tale da avere pochi uguali. Mai, a memoria, ci era capitato di aver visto una totale identità tra emittente e volto di punta a tal punto che La 7 è davvero identificabile col volto di Enrico Mentana.