“La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita” diceva la mamma a Forrest Gump. Ecco, io, ogni volta che iniziavo un racconto da questa raccolta mi trovavo nella medesima situazione. Non avevo la minima idea di dove mi volesse portare Alessandro Abbate, ma avevo la certezza, dopo un po’ s’intende, che qualsiasi fosse la destinazione questa non sarebbe stata affatto male. Tutto questo è “Paradossi della scrittura” di Alessandro Abbate.
Una raccolta di racconti, dunque, una raccolta che spiazza per eterogeneità e per sicurezza nella scrittura. Il principe che restituisce Cenerentola, qualcuno che è convinto di essere pedinato e scoprirà di pedinare, dei passeggeri che se ne fregano se la metro non arriva da nessuna parte e via così. Tante letture diverse, tante sorprese dietro l’angolo che il lettore aspetta solo di identificare. Perché, se ho capito una cosa, anche una sola, è che non ci si deve mai aspettare la “normalità” dai racconti di Alessandro Abbate.
Leggere un racconto a sera, in queste sera calde e afose, da ai vostri sogni dei colori completamente nuovi. E’ come se i racconti di Abbate vi rigenerassero, anzi, i racconti di Alessandro Abbate sono il Polase per la vostra attività onirica.
Quello di Abbate a volte sembra un esercizio di stile, un modo per misurare le proprie capacità sfruttando le possibilità che la parola scritta ci mette a disposizione. Ecco quindi che le voci diventano molteplici, che pur prediligendo il fantastico, il realismo magico, lo stile è sempre diverso, quasi irriconoscibile da un racconto all’altro.
Ma ciò che più mi ha stupito è l’aver letto che la maggior parte di questi 28 racconti sono stati scritti in un lasso di tempo brevissimo. Quasi che l’estasi creativa si fosse impossessata di Alessandro Abbate e lo avesse spremuto fino all’osso.
Ora, siccome sono una persona curiosa, spero di avere l’occasione di vedere Abbate all’opera sulla lunga distanza.
Conosco la casa editrice Meridiano Zero da un bel po’ di anni, avevo recensito un loro libro su un altro blog, ma qui non ci erano ancora finiti. Posso dire che il loro debutto su Senzaudio è accompagnato da un libro davvero molto interessante. Ovviamente vi basterà dare un occhio al loro catalogo per capire che non è il solo a meritare attenzione.
Alessandro Abbate è nato a Napoli nel 1973. Ha insegnato Estetica cinematografica e Letteratura inglese presso la University of New South Wales di Sydney. Ha curato la sceneggiatura e regia di numerosi cortometraggi. Ha fondato e diretto Flat Animation, uno studio di animazione digitale, lavorando con Fox International Channel e Rai. Ha pubblicato articoli di analisi cinematografica su giornali accademici statunitensi e due volumi di narrativa (Senza un motivo preciso e Finestre). Il suo romanzo inedito In piena libertà è stato finalista per la Campania al Premio La Giara. Da circa due anni è stato colto da follia, abbandonando ogni altra attività e dedicandosi esclusivamente alla scrittura.