La notte che ci viene incontro
Intro
Quando ho iniziato a parlare di libri qui su Senzaudio sono partito per un vero e proprio viaggio di esplorazione in un mondo, quello delle case editrici cosiddette indipendenti, di cui non conoscevo quasi nulla. Ogni nome mi sembrava affascinante, ogni nuova casa editrice era una scoperta che mi apriva un mondo.
Uno dei primi scrittori che ho incontrato un questo mondo indipendente è stato Claudio Grattacaso. All’epoca recensii un romanzo che girava attorno al mondo del calcio dilettantistico. Con un personaggio cupo e abbattuto dalle sfortune della vita e dalla sua stessa ambizione. Quella smania di essere grandi anche quando non c’è alcun motivo per meritarselo o quel motivi non c’è più.
Adesso Grattacaso esce con Manni. Il suo libro di intitola “La notte che ci viene incontro” ed ha sicuramente alcuni punti in comune con il precedente.
Trama
Il protagonista di questo libro si chiama Raffaele. È un autista di un personaggio di prim’ordine. Un uomo potente che viene chiamato Il presidente. Un uomo senza scrupoli drogato di potere. Attorno a questo fantomatico presidente e ai traffici che Grattacaso dosa sapientemente, veniamo introdotti in un mondo costellato di figure meschine, mosse da interessi personali, allenze instabili, fratellanze di comodo. Raffale, non è immune da tutto questo, non è un’anima candida, ma il suo sguardo lucido riesce a descrivere un panorama che ci è fin troppo familiare e che preferiremmo non dover conoscere così bene.
Quello di Grattacaso è un libro che partendo da un ambiente malsano e da degli eventi che spesso leggiamo nelle cronache nere o politiche, mette in scena la contraddizione dell’essere umano. Mette in scena un delicato equilibrio. Quello del Presidente ad esempio, troppo immerso nell’habitat che ha creato per potersene staccare. O quello di Raffaele, roso dalle vicende personali, roso dai sensi di colpa, avvolto nello schifo che cerca di tenere, almeno moralmente, a distanza, ma che sembra sempre appiccicasi addosso ai suoi abiti.
Conclusione
Non so se dare una morale ad un libro sia fargli un buon servizio, ma quando leggevo queste pagine continuavo a chiedermi se Raffaele fosse esente da colpe. La mia conclusione è che pur lottando in maniera visibile con i propri demoni interiori, questo non fosse sufficiente a lavarlo da tutte le colpe. Raffaele è un uomo solo e come tutti gli uomini soli viene attirato da un qualcosa che lo anestetizza. Purtroppo per lui, non è ancora completamente refrattario allo squallore che è costretto a testimoniare e la cosa porta a delle lacerazioni.
È nato nel 1962 a Salerno, dove vive. È insegnante di scuola primaria.
La linea di fondo, suo primo romanzo, è stato segnalato al Premio Italo Calvino nell’edizione 2013 ed è uscito con Nutrimenti nel 2014.