Il mio io romantico e diciassettenne in questo libro ci avrebbe perso le nottate, magari con un sottofondo musicale adatto, un alternarsi di ballate strappalacrime ed energico grunge.
Hjalmar Söderberg era già passato di qui con mia grande soddisfazione. Il suo Smarrimenti mi aveva lasciato giusto quella voglia di leggere di più perché per certi autori senti qualcosa che si potrebbe chiamare affinità elettiva (se Goethe permette). Non me ne voglia Smarrimenti, ma “Il dottor Glas” è diventato il mio libro preferito di Hjalmar Söderberg (ma mi mancano ancora i racconti).
La storia è quella del dottor Glas, un uomo tutto d’un pezzo, senza relazioni sentimentali, con pochi amici e una governante che provvede alle necessità pratiche. Glas però ad un certo punto si incrina, la vista di un suo cliente, l’odioso uomo religioso e la successiva comparsa della di lui moglie fa sprofondare il dottor Tyko Gabriel Glas in una spirale in cui la propria integrità personale viene messa a dura prova. Può un dottore, una persona a cui i pazienti donano fiducia, disporre della vita di un uomo, decidere quando mettervi fine? Può un dottore farsi influenzare dai propri sentimenti?
Söderberg ci regala il ritratto di un personaggio che si strugge, che percorre una strada oscura e ne viene inghiottito. Cosa avremmo fatto noi nei suoi panni? Avremmo fatto prevale quella ragione che tanto sembra essere stata offuscata dal cuore o il nostro raziocinio ci avrebbe tentuti a bada?
Lascio al lettore trarre le proprie conclusioni e scoprire quale sarà la strada intrapresa dal dottor Glas.
La scrittura di Hjalmar Söderberg è decisamente classica. Questo è un libro scritto più di cento anni fa e, anche se lo stile è impregnato dell’epoca che rappresenta, le tematiche sono talmente universali che ci risultano fresce e godibili anche ai giorni nostri. Non potrete fare a meno di chiedervi in quale cassetto è rimasta rinchiusa la fortuna letteraria di Hjalmar Söderberg fino ad oggi.
Molto buona la traduzione (e la nota) di Maria Cristina Lombardi.
Lindau ha pubblicato un trittico di opere di Hjalmar Söderberg, oltre a “Smarrimenti” e “Il dottor Glas”, su queste pagine arriverà anche la raccolta di racconti “Il disegno ad inchistro e altri racconti”. E’ bello scoprire e riscoprire un autore ed è bello che una casa editrice lo segua con amorevoli cure.
Hjalmar Söderberg nacque a Stoccolma nel 1869. Dopo aver abbandonato gli studi universitari per dedicarsi esclusivamente alla letteratura, debuttò nel 1895 con il romanzo Smarrimenti (Lindau 2015), cui seguirono, fra gli altri, la raccolta di novelle Il disegno a inchiostro e altri racconti (Lindau 2015), il romanzo autobiografico La giovinezza di Martin Birck (1901), Il dottor Glas (1905) e Il gioco serio (1912). Del 1906 è il suo dramma Gertrud, da cui il regista danese C. Th. Dreyer trasse uno dei suoi film più celebri. Nel 1917 si trasferì a Copenaghen dove rimase fino alla morte, avvenuta nel 1941.