Il cinema è per tutti. È per coloro che “sono vincolati da ore di dura fatica, dai minuti regolamentari di pausa e dalla precisione matematica del tempo, coloro la cui vita è regolata dal cent e dal dollar”. Così parlava il pioniere del montaggio cinematografico Sergej Ejsenstejn sulla funzione sociologica del cinema quale mezzo di consolazione e elevazione per l’uomo.
Al cinema si diventa tutti bambini ed è anche grazie al cinema che la “bestia” che c’è in noi rimane assopita.
Spesso la Storia ricorda i più famosi. Ma non è detto che i famosi siano i primi o i migliori.
Questa è la storia di Quirino Cristiani, il primo animatore, pioniere della tecnica più amata dai bambini (e non solo). Quirino nasce a Santa Giuletta in provincia di Pavia nel 1896, suo papà è messo comunale e sua mamma Adele bada alla casa e ai suoi quattro fratelli. All’età di quattro anni Quirino dice addio alla sua terra natia, suo padre ha perso il lavoro e l’unico modo di mantenere la famiglia è quello di trasferirsi in Argentina, sua seconda patria che lo ha eletto come uno dei vanti della Terra del tango. All’epoca Buenos Aires era già una città molto grande, moderna e industrializzata, era nel suo boom economico ed era la terra promessa di molti che con la valigia di cartone vi arrivarono e fecero fortuna. Già da adolescente Quirino dimostra grande passione per il disegno e frequenta così l’accademia di belle arti, scenario propizio per sviluppare il suo Humor sagace e picaresco.
A Benos Aires risiede un altro italiano: Federico Valle che già in passato lavorò con i fratelli Lumiere. Valle realizza documentari di attualità ma il suo più grande orgoglio è il notiziario: il primo “cinegiornale” che ogni giovedì esce nelle sale cinematografiche per informare e divertire gli spettatori. Valle è alla ricerca di un disegnatore per vignette satiriche che alleggeriscano la politica. Ed è qui che Quirino Cristiani inizia la sua luminosa carriera di vignettista prima e disegnatore di cartoni animati dopo. Il primo cortometraggio è realizzato su una terrazza alla luce del sole, muovendo i disegni davanti agli occhi elettronici della macchina da presa. Nasce “La intervenciòn” che racconta la venuta a Buenos Aires dell’allora presidente Irigoyen. La ricezione da parte del pubblico è entusiasta e Cristiani si mette all’opera per un altro suo lavoro “L’Apostòl”, il primo lungometraggio animato della Storia fatto di 58000 quadri (14 al secondo). Il successo è enorme e la pellicola rimane in cartellone per più di un anno.
Con l’avvento del Primo Conflitto Mondiale Cristiani lavora ad un opera satirica sulla situazione attuale ma questa viene confiscata e distrutta dal Ministero degli Affari Esteri. Cristiani non viene imprigionato ma perde moltissimo denaro. Ha già due figli e deve mantenerli, così si ricicla come disegnatore per piccole ed innocue vignette satiriche. I soldi non bastano a sfamare la famiglia così si improvvisa ambulante con una sorta di piccolo cinema pret a porter. Proietta Chaplin e molte pubblicità da lui stesso disegnate. Il cinema ambulante riunisce ogni giorno moltissima gente che si accalca e riempie sistematicamente le strade. Realizza “Peludopolis”, una presa in giro del rieletto presidente Irigoyen chiamato Peludo e della corruzione del suo partito. È il 1925 e questo è il primo lungometraggio animato con sonoro. Cristiani realizza altri piccoli cortometraggi animati come passatempo: uno di questi è il “Mono Relojero” (trad. la scimmietta orologiaio) una divertente gag ambientata in una gioielleria tra pendole e sveglie dai lunghi e sonnolenti baffi.
Questo è quello che accade a Quirino fino al 1941 anno in cui realizza il suo penultimo corto a tema calcistico. In quell’anno Walt Disney si trova in Argentina per il lancio della sua pellicola “Fantasia”, vuole conoscere Cristiani e rimane molto impressionato dalle sue animazioni. Gli propone un contratto nei suoi studios. Cristiani ammira Disney ma rifiuta: la sua attività è molto cresciuta ed è diventato uno dei migliori laboratori di Buenos Aires e non se la sente di lasciare tutto ancora una volta, e ricominciare ancora da zero negli Stati Uniti. Quirino, in quel periodo, lancia anche un corso per corrispondenza per insegnare la tecnica cinematografica e la realizzazione di cartoni animati.
Disgraziatamente due incendi uno nel ’57 e l’altro nel ’62 distruggono la maggior parte del suo lavoro. Molti originali, negativi delle sue pellicole pioniere nel cinema di animazione si perdono per sempre lasciandoci orfani di un lavoro così splendidamente realizzato.
Quirino muore il due agosto 1984 e solo dopo la sua morte l’Argentina inizia a rivalutare la sua opera. Oggi Quirino Cristiani è uno degli orgogli della Nazione. Non si scopre tutti i giorni di avere uno Walt Disney italiano che ha lavorato duramente per costruire i suoi studios e per poi essere tristemente dimenticato.
Quando siete stanchi del mondo che vi circonda e vi sembra che nulla possa essere come prima andate sul web a cercare i suoi lavori. Un sorriso strappato è più potente di ogni medicina.