In un tempo lontano un uomo saggio definì i propri contemporanei “nani sulle spalle dei giganti”, il suo nome era Bernardo di Chartres e la frase attribuitagli è la seguente: «noi siamo come nani sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, non certo per l’acume della vista o l’altezza del nostro corpo, ma perché siamo sollevati e portati in alto dalla statura dei giganti. ».
Un concetto di tradizione che ha a che fare con l’innovazione, ripudia l’imitazione in quanto arido legame col passato e la innalza a strumento di ricerca. Una metafora che taglia i secoli, le epoche, le letterature e giunge trasversale fin qui, talvolta nascosta, talvolta volutamente mascherata ed in altri casi limpida e prorompente come un collage visivo.
E proprio di collages fotografici è costituito il progetto di Merve Özaslan, fotografa di base in Turchia, che ha mischiato il bianco&nero delle foto d’epoca con i colorati frammenti contemporanei così da creare – con un passo nella tradizione e l’altro nell’innovazione – racconti dal sapore antico e nuovo, storie visionarie come quelle scorte dalla vista dei nani sulle spalle dei giganti.