La legge 40 è incostituzionale . Si parta da tale asserzione, che non è frutto di un’opinione o di un parere, ma di una sentenza della Consulta. Sgombrando, così, il campo da qualsivoglia preambolo pseudo etico, che rischia di essere fuorviante, non conclusivo ed anche estremamente arbitrario. La norma che disciplina la fecondazione assistita è sbagliata, viola i dettami precipui stabiliti dalla Carta e dunque va rivista, modificata ,almeno in parte. Questo è il fatto, che trascende ogni considerazione valoriale.
Ciò che, in tutta onestà lascia più attoniti, è il chiacchericcio retorico e buonista connesso al dibattito riguardante tale argomento. Un continuo susseguirsi di banalità e assolutismi ideologici pro e contro, che non mi viene di definire in altro modo che ciarpame inutile. Mi si perdoni l’espressione e oltremodo tranchant, ma, fidatevi, si tratta di una licenza quanto mai utile e, addirittura, necessario. Ho un quesito da porgere a quanti si sentiranno offesi o persino oltraggiati da questo pezzo: non vi sembra che sarebbe più corretto eticamente fare tabula rasa dei giudizi personali?
La questione, infatti, non dovrebbe vertere intorno a considerazioni prettamente arbitrarie. Il punto non è, o meglio, non dovrebbe essere se la seminazione artificiale sia o meno peccato o sbagliata, ma piuttosto se esse sia costituzionale. Se essa leda o meno i precetti della carta costituzionale. Questo è l’unico nucleo fondante della questione. Il solo vero punto dirimente. E’ una violazione della libertà personale negare la fecondazione eterologa? Le decisioni degli organi legislativi italiani dovrebbero dipendere solo ed esclusivamente dalla risposta a tale domanda. Purtroppo c’è il rischio che ciò resti solo un mero augurio.