Ci sono una serie di cartoni animati che, improvvisamente, mentre fai altro, ti tornano in mente e vorresti che li trasmettessero ancora in TV, tanto per poterli riguardare e sentirti di nuovo bambino per venti minuti.
Mi è venuta voglia di scrivere un pezzo, e l’idea era quella di raggrupparli per decade. La mia decade preferita, gli anni 80. Poi ho iniziato a cercare informazioni e scopro cose impensabili. Scopro che alcuni risalgono agli anni 70 e altri addirittura sprofondano negli anni 60 e più giù. Tu non eri ancora nato, ma loro già c’erano ed erano pronti a tenerti compagnia giusto quella quindicina d’anni dopo.
Quindi, ecco a voi una serie di 10 cartoni animati, non raggruppati cronologicamente, che molti avranno dimenticato, ma io no. C’è da dire che per alcuni di questi cartoni animati i ricordi sono talmente sbiaditi da farmi pensare che li abbia visti quando ero davvero piccolo. Non riesco a posizionarli in un arco temporale coerente e non posso permettermi nemmeno di ordinarli secondo un qualsiasi criterio. Sono immagini che compaiono assieme, una tirata dentro dall’altra, come legate da un filo conduttore. Quello della vita di chi guarda.
Gorila Lilla:
Il Gorilla lilla che se ne sta appollaiato sopra ad una macchina guidata da un cane. Il cane parla, il gorilla riesce a dire solo GRAPE APE! Che poi sarebbe il nome originale del cartone animato e tradotto in italiano significherebbe Gorilla color dell’uva. Ti fa tenerezza ricorda che al posto di Grape Ape tu capivi Grei Pei.
Non ricordo cosa facessero i due protagonisti, immagino se ne andassero a zonzo per la città, ma che avendo un gorilla parcheggiato sopra alla macchina (ed essendo tu un cane) la cosa poteva avere delle controindicazioni.
Dastardly e Muttley e le macchine volanti:
Due dei personaggi più famosi della storia dei cartoni animati, capaci di dar vita a diverse serie animate. Questa in particolare è una serie in cui Dastardly e Muttley assieme a Zilly, timidissimo che si rifugia dentro il proprio cappotto e Klunk (dal linguaggio spesso incomprensibile a tutti, tranne che a Zilly) cercano di catturare il piccione Yankee-Doodle e impedirgli di consegnare la posta al nemico.
Fattore tenerezza: Tu che provi ad imitare Kluk e la sua parlata onomatopeica. Tuo padre che risponde: Medaglia Medaglia!
Dastardly e Muttley compaiono anche nella serie Wacky Races che però ti piaceva mano perché speravi che ogni tanto vincessero loro la gara.
Mr Magoo:
Mr Magoo lo adorava anche tuo padre. Un vecchietto quasi completamente cieco che cocciutamente si rifiuta di portare gli occhiali. Ogni volta che esce di casa ne combina di tutti i colori, rischia la vita ad ogni passo, ma grazie anche al nipote Waldo (invero non molto sveglio) riesce sempre a portare a casa la pellaccia.
Fattore tenerezza: scoprire con gli anni che tuo nonno gli assomigliava sempre di più e che purtroppo per lui il nipote era davvero un idiota.
Gli impossibili e Frankenstein Jr.:
Quando ne parlo ora con alcuni miei coetanei sembra che queste due perle dell’animazione siano state dimenticate e avvolte dall’oblio. Io però le ricordo con estremo piacere. I due cartoni animati venivano trasmessi assieme, un episodio per uno di una decina di minuti circa. Quello che preferivo dei due era “Gli impossibili”. Coinman, Fluidman, Multiman, tre ragazzi che hanno una band (Chitarra, basso e batteria), ma che hanno un’identità segreta, sono supereroi contro le forze del male. Coinman è l’uomo molla che si allunga a dismisura. Multiman ha il potere di moltiplicarsi all’infinito. Fluidman è in grado di diventare acqua e passare per le tubature.
Nell’altro cartone animato dell’accoppiata abbiamo un bambino genio che ha costruito un robottone di nome Frankenstein Jr. Anche qui i nostri dovranno affrontare le forze del male e metterci al sicuro dal cattivone di turno. Il tono dei due cartoni animati è ovviamente molto soft.
Fattore tenerezza: quando arrivava l’ora di questi due cartoni significava che era anche l’ora della merenda.
Il Clan di Charlie Chan:
Qui siamo veramente persi nel limbo. Ricordo poco di questo cartone animato, praticamente nulla, ma mi piaceva. Mi piaceva il camper che si trasformava in qualsiasi cosa solo schiacciando un pulsante, mi piaceva la famiglia numerosa e il fatto che il protagonista avesse la faccia da bonaccione.
Fattore tenerezza: ricordarsi che quando lo guardavi avresti voluto anche tu così tanti fratelli e sorelle.
Butch Cassidy and the Sundance Kids:
In questo caso i ricordi sono vaghissimi. Un gruppo di ragazzi che hanno una band, ma che combattono il crimine (si sa, la musica non paga più, tutti scaricano gratis, etc etc). La dinamica più divertente avviene tra il capo dell’organizzazione, tale Signor Socrate che in realtà è un computer ed Elvis il cane mascotte del gruppo. Ogni volta che la band e il cane entrano nella sala dove risiede il computer, il Signor Socrate inizia a starnutire perché è allergico.
Momento tenerezza: volevo un cane anche io e volevo far parte di una band per girare il mondo. Non ho realizzato nessuno dei due sogni.
Top Cat:
Non c’è molto da dire. Una banda di gatti randagi comandati dal più furbo della compagnia. Un agente di polizia che li controlla a vista perché i gatti, si sa, sono furboni. Mi piaceva, presumo, perché alla fine, dopo ogni peripezia, i gatti se la cavavano sempre e prendevano in giro l’autorità. Che avessi problemi con l’autorità già all’epoca?
Momento tenerezza: ricordo chiaramente di aver chiesto a mia zia di disegnarmi uno dei gatti da poter colorare. Il risultato fu tremendo, per colpa di entrambi.
Lo squalo Jabber:
Un band musicale (evidentemente Hanna-Barbera amavano molto la musica) composta da Biff, Bolla, “Testa di vongola” e Shelly nonché da Jabber, un batterista che è uno squalo. Ambientata nel futuro, i nostri eroi sono perennemente in tournè e continuano ad imbattersi in personaggi malvagi con manie di grandezza. Per fortuna i 5 riusciranno sempre a sventare la minaccia.
Momento tenerezza: se mi sforzo riesco a sentire la voce del doppiatore di Jabber. E non è poco.
Gli Erculoidi:
Li ricordo con un misto di repulsione ed attrazione. Non ho mai capito se mi piacessero, credo la che cosa che mi attirava di più fossero gli effetti sonori. Ora però ricordo vagamente anche quelli. I personaggi umani erano: Zandor, Tara e il figlio Dorno. I personaggi mostri erano: Zok, Igoo, Thundro e Gloop & Gleep (ammetto, ho guardato su wikipedia perché non ne ricordavo uno).
Momento tenerezza: nessuno.
I Selvaggi:
10 puntate e puff. Sparito. Gli Huddles, chiamati “selvaggi” dal vicino di casa impiccione e fastidioso sono giocatori di Football Americano. Hanno un cane (Fumbles) spiccicato a Muttley (che ride come lui) e in pratica sono una versione dei Flinstones nel presente. La chicca: il protagonista era doppiato dal compianto Ferruccio Amendola, mentre nell’originale il cane aveva lo stesso doppiatore di Muttley (da qui la stessa risata).
Momento tenerezza: per anni ho pensato che avrei potuto chiamare un figlio Bubba. Per fortuna poi ho messo giudizio.
Sappiate, miei cari, che nello scrivere questo articolo mi sono venuti in mente altri titoli di cartoni animati che avevo accantonato in un angolo buio della mia memoria, per cui ho arbitrariamente deciso che ci sarà un seguito a questo post. Utente avvisato mezzo salvato.