Si chiama Durian e non è il nome di un bellissimo attore americano con gli addominali scolpiti, il viso sorridente, i capelli ingellati e il sorriso a 56 denti. Si tratta di un frutto che viene usato nel Sudest Asiatico. Nulla di strano, assolutamente, anche perchè di frutti nel mondo ce ne sono a iosa, dunque nessun problema. La particolarità di questo prodotto è il brutto odore, simile alla puzza di piedi. Non sto scherzando, assolutamente, quindi credete a quello che scrivo (vi prego, vi prego…). Pensate, il lezzo del Durian, venduto nei mercati rionali, alcune volte invade le vie delle città, coprendo addirittura i fumi causati dallo smog. Si mangia, si compra in Thailandia, ma oltre al sentore, possiamo tranquillamente affermare che questo frutto è molto dolce, al gusto di mandorla (tipo). In alcune zone, comunque, è severamente vietato trasportare il Durian, causa odore nauseabondo.
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Thailandia
Adolf Hitler a distanza di anni, molti anni, fa parlare ancora di sè. Per fortuna lo sterminio del popolo ebreo non c’entra nulla, anche se quello che vi sto andando a raccontare deve far riflettere tutti, a cominciare dallo stato nel quale sta spopolando una tendenza inutile e senza senso. In Thailandia, infatti, una parte della popolazione si sta rendendo protagonista di una vera e propria “Hitler-mania”. Accessori, t-shirt, gadget, persino tatuaggi sul corpo sono, ormai, all’ordine del giorno nel bellissimo paese asiatico. Anche per i bambini la situazione non muta tanto: nei vari negozi, infatti, si possono trovare pupazzi che raffigurano il dittatore, disegnato per l’occasione, che certamente non rappresenta un grande insegnamento per i più piccini, che dovrebbero essere abituati a giocare, ad ammirare cartoni animati più sobri e meno “cruenti” (mettiamola così). Questa moda, tendenza, chiamatela come volete, sta sollevando polemiche infinite a Bangkok e dintorni anche perchè la storia, intesa come materia scolastica, non è accettata dai ragazzi thailandesi. Vorrei far capire che Hitler è il “responsabile della morte di milioni di persone, fu autore di una politica di discriminazione e sterminio che colpì vari gruppi etnici, politici e sociali (etnie romanì, popolazioni slave, testimoni di Geova, Ebrei, omosessuali, prigionieri di guerra, comunisti, oppositori politici, disabili fisici e mentali) e in particolar modo gli ebrei”. Le parole, anche per questa settimana, sono finite…