La bellezza non te la puoi inventare e non te la puoi nemmeno immaginare. La bellezza è o non è, non basta disegnarla su un foglio di carta, costringerla in un progetto di vita, contarne le lettere tra le parole dei libri belli e pensare si possa doppiare.
La bellezza è quando decide di esserlo e se non vuole esserlo non è bruttezza ma solo nulla.
Così da fotografo puoi passare una vita intera a immortalare cose belle senza bellezza e ritrovarti coinvolto per un solo battito di ciglia nella bruttura dolorosamente splendida, salvato dalla grazia di uno sguardo privilegiato.
Diane Arbus è la maestra dello sguardo privilegiato sulle brutture splendide, come pioggia nel deserto ha cercato il diverso da sé, si è nutrita dell’albero proibito, quello che ogni timore spegne perché di due sole cose gli uomini hanno paura: della verità e di ciò che non si conosce.