La città violenta i sensi senza lasciare alcun traccia: odori nelle narici, rumori tra le orecchie, luci che inibiscono le stelle, sapori nelle bocche anestetizzate dal troppo parlare.
La città è piena di mani, mani che stringono volanti, mani che gesticolano, mani che lottano affannosamente, un cumulo di mani distese su rette parallele destinate a non incontrarsi mai.
La città ci disabitua alla vita.
Hugo Van Lawick ha fotografato Jane Goodall, etnologa e antropologa inglese, con il corpo pronta al contatto, perché la vita richiede esercizio dei sensi, propensione agli scambi.