Conoscete un accessorio, un indumento sempre alla moda? Io si, tanti, ma oggi vorrei soffermarmi sulle infradito. Comode, non comode, da anni la popolazione mondiale discute, soprattutto nei mesi estivi su questo quesito. Le infradito nascono nei secoli scorsi, sono antichissime, tanto da essere usate nell’antica Roma e in Grecia. Il loro lancio nel commercio, invece, è avvenuto in Giappone, nel quale rappresentano le calzature usate tutti i giorni. Lì, nel “Sol Levante”, si chiamano in due modi, zōri e waraji, indossate con le tabi, un paio di calze molto rinomate in Asia. C’è chi, tra podologi e semplici cittadini, si interessa sulla salute di queste “ciabatte”. I primi lamentano una scarsa attenzione verso i problemi che le infradito possono causare, mentre il resto della popolazione bellamente, se ne frega perché “sono comode, ariose e molto pratiche”. Stando a dei sondaggi su vari portali internet, tuttavia, esiste una buona percentuale che userebbe le infradito solo a casa, evitando luoghi pubblici per paura di contrarre malattie. In Italia, comunque, la tendenza del momento, almeno guardando alcuni cittadini, è ricercata nelle calze con le infradito. Una sorta di Giappone 2, ma se nel Paese asiatico tutto questo non provoca “fastidio”, da Trieste in giù non si può certo dire la stessa cosa. Fatto sta che le infradito, da tanti anni a questa parte, vengono considerate come le calzature “spartiacque” della stagione estiva. E pazienza se qualcuno preferisce abbinarle con delle calze di color carne o bianche. Le aziende di calzature, ogni stagione che passa, fanno affari d’oro con buona pace di chi, come in Australia, preferisce camminare a piedi nudi…
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