La parola adattare deriva dal composto latino ad più aptare che significa accomodare, aggiustare.
Come esseri umani siamo sottoposti fin dal concepimento all’accomodamento, ci adattiamo per diverse settimane in uno spazio angusto per poi uscirne, in maniera traumatica per l’ospitante e l’ospitato, e venire al mondo, senza un preventivo valutabile di quello che sarà.
Privati di una scelta e di una cinica razionalità per riflettere su questa condizione, ci alziamo in piedi, parliamo, ci riempiamo di un’altra vita, ritorniamo dove questa è partita. Animali flessibili, crediamo di dominare il mondo che invece, divertito osservatore, ci domina.
Alison Scarpulla documenta questo, qui e adesso, con una serie di scatti lunghi, pieni di vita e pieni di morte perché se è vero che nella vita ci si adatta a tutto, è vero anche che «solo alla morte non c’è rimedio» e l’unico modo per sopravviverle è cercare di raccontarla.