Che strana sensazione mi ha provocato leggere “Volti nella folla” di Valeria Luiselli. Mentre lo leggevo ho avuto il presentimento di vedere due realtà che si stavano fondendo e che scambiavano tra di loro l’importanza nella storia.
Inizialmente è lei, la nostra protagonista, una scrittice apparentemente con poco successo, madre di famiglia, con un marito che forse la tradisce o forse prende il lavoro come via di fuga. Lei ci racconta la storia di quando viveva a New York, era giovane e in quella che sembra essere una certa malinconia congenita, mentre lavora come traduttrice per una piccola casa editrice, si imbatte nella presenza letteraria di Owen.
Owen è ben poca se paragonato ai grandi della letteratura, ma per lei diventa un’ossessione. Con discrezione Owen entra a far parte della narrazione. Inizialmente come parte dei ricordi della nostra scrittrice, poi prendendo sempre più vita e alla fine i ruoli si rovesciano al punto che sembra essere Owen – il quale pur essendo cieco sa scrivere il futuro – a scrivere la propria storia citando la giovane scrittrice.
Il processo di fusione tra le due trame è omogeneo, si parte da spunti comuni per delineare linee narrative parallele. Brevi episodi della vita della scrittrice si riflettono nell’esistena di Owen e nelle ultime pagine, pare quasi che lo scrittore sai guarito dalla propria cecità e riesca a vedere, dalla sua poltrona, una giovane donna e due bambini che si trovano in uan casa terremotata.
Malinconica è la scrittura di Valeria Luiselli, ma mai noiosa o banale. La sua è una narrazione che prosegue a passi paralleli, saltando tra le due storie creando un intreccio che da vita ad una fusione spaziale e temporale tra realtà distanti tra loro.
Notevole anche tutto il lavoro sulla meta narrazione e quel rapporto con il marito/lettore il quale scorre in anteprima le pagine di ciò che la moglie sta scrivendo e che si offende della descrizione che trova nero su bianco. Come se marito e personaggio del libro fossero davvero la stessa cosa.
Molto buona la traduzione di Elisa Tramontin.
Valeria Luiselli è nata nel 1983 a Città del Messico ma, per una serie di strane coincidenze, ha la residenza a Venezia e New York. Ha collaborato con giornali e riviste come The New York Times, Letras Libres, Etiqueta Negra e Internazionale. Nel 2010 ha pubblicato la raccolta di saggi e reportage Carte false, considerata uno dei migliori libri dell’anno. Attualmente vive a New York e partecipa regolarmente a progetti multidisciplinari che uniscono danza, teatro e arti plastiche. Volti nella folla, suo romanzo d’esordio, è stato tradotto nelle maggiori lingue europee.
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[…] Di sicuro un genuino desiderio di posare gli occhi su una scrittrice che già mi soprese con “Volti nella folla” e che con “Carte false” mi ha dato il colpo di grazia. Mi rendo conto che […]