Alzi la mano chi non ha letto almeno una volta Topolino? Tranquilli, non c’è nulla da vergognarsi, è il fumetto degli italiani da 80 anni, ha fatto compagnia a generazione di bambini, giovani e adulti. UnknownQuesta settimana è uscito il numero 3000, una cifra che da solo indica il successo di una avventura magnifica. Ognuno ha il proprio personaggio preferito, chi ama rispecchiarsi in Paperino, chi impazzisce per Zio Paperone, chi invidia Gastone per la sua fortuna, chi ha un debole per Topolino. Lo confesso, faccio parte di quella maggioranza che fa il tifo per i Paperi, vorrebbe vivere a Paperopoli, una metropoli (appunto) con il mare a misura d’uomo (o di papero?), mentre il Topo lo ho trovato sempre un po’ troppo saputello, saccente, risolve tutto, è il più bravo di tutti. Uno costruito per essere amato, Paperino, l’altro per suscitare antipatia, Topolino. Eppure, coesistono da 3000 numeri sulle stesse pagine.

imagesC’è stato un periodo della mia prima adolescenza in cui ho tradito Topolino. Lo leggeva sempre mio fratello, volevo differenziarmi e allora mi sono buttato su Tiramolla, ma non fu lo stesso. Non mi interessavano le rubriche, i giochi, io volevo le storie e quelle con protagonisti i personaggi Disney non hanno rivali. Il merito è di una squadra di elevata e straordinaria qualità, disegnatori e sceneggiatori di eccellente levatura. Prendete l’ultimo numero, l’edizione storica numero 3000: prima storia, prime vignette e trovate la parola caleidoscopio. Anche, e soprattutto, questo è Topolino, una lettura che educa e istruisce i ragazzi. Appuntamento al 2032, quando uscirà il 4000!

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