“I miei figli dicono di sentirsi come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler. Abbiamo davvero tutti addosso”. B.
La politica mi irrita, mi prude più di un maglione di lana grossa indossato senza la maglietta della salute. Mi sa di qualcosa di andato a male nell’equilibrio cosmico dell’universo. Per cui non ne parlerò, non lo faccio mai, principalmente perché mi vanto di non comprenderla.
Purtroppo, a volte, capita che uno si imbatta in qualcosa che lo disturba. E’ il potere di Internet, la capacità di riversarti addosso un oceano di informazioni che poi sta a noi categorizzare, scartare o tenere, giudicare degne di importanza oppure futili.
Così oggi, mi capita di non chiudere Repubblica abbastanza in fretta e di imbattermi in un qualcosa che mi irrita. Irrita come nella frase: mi è caduto addosso un camion di plutonio e ora ho la pelle irritata.
La frase è di Berlusconi, una persona che non credo abbia bisogno di essere presentata in nessun luogo del mondo e probabilmente nemmeno nella prima periferia di Marte. Berlusconi dice che i figli si sentono dei perseguitati. E fin qui, se l’avesse detta così, mi poteva pure stare bene. Uno dei sistemi di comunicazione di Berlusconi è quello di sfruttare la sindrome dell’accerchiamento. In pratica comunica al mondo di sentirsi accerchiato, di sentirsi una vittima di un sistema che ce l’ha con lui e la cosa, inspiegabilmente funziona sempre. Ripeto, non mi interessa parlare di politica, qui aggiungo che non mi interessano nemmeno le strategie di comunicazione utilizzate in questo e in altri campi, si tratta di strategie di marketing, di modi di vendere un prodotto e di vendersi, e siccome non sono titolato a parlarne mi astengo.
Berlusconi però non l’ha messa proprio così. Dice che i figli si sentono perseguitati come gli ebrei ai tempi di Hitler. Se nessun negazionista mi smentirà potrei dire brevemente che Hitler ha provocato la morte di più di 6 milioni di ebrei, senza contare altre etnie e, da non dimenticare mai, esseri umani di nazionalità tedesca che avevano la sfortuna non cercata di essere portatori di Handicap fisici e mentali. Hitler ha prodotto gli stessi danni di un meteorite sul pianeta terra.
C’è un’ulteriore aggravante alla cosa. La frase incriminata si troverebbe all’interno del nuovo libro di Vespa. Non citerò il titolo per evitare che qualcuno finisca su questo sito per una scelta di lettura infelice, ma vi accorgerete, cercandolo, che il titolo trasuda di falsa normalità.
Se mi ci mettessi di buona volontà ed analizzassi la situazione attuale dei figli di Berlusconi non credo farei tanta fatica a trovare almeno una decina di motivi per i quali: figli di Berlusconi diverso da Ebrei sotto Hitler. Teoricamente potrei iniziare dalla situazione economica, dal fatto che loro possiedono ancora dei diritti, che sono ancora trattati da esseri umani pur se qualcuno magari li critica, che hanno facoltà di spostarsi, che hanno avuto una vita di successo e che non c’è uno stop all’orizzonte; insomma, di materiale ne abbiamo pur non arrivando in profondità. Lasciamo però perdere anche questo aspetto. Pensiamo all’essenziale, alla frase incriminata.
Si tratta di Berlusconi, per cui ci si deve aspettare una smentita a stretto giro di posta, quindi ora trarrò la mia conclusione sapendo che domani nulla di tutto ciò sarà mai successo, come del resto parecchio di quello che ormai sono conscio di aver sognato negli ultimi venti anni.
Signor Berlusconi se lei davvero avesse utilizzato una frase del genere a fini propagandistici, per far passare il messaggio che il mondo ce l’ha con lei e la sua famiglia, mi creda, se avesse fatto una cosa del genere lei avrebbe commesso un errore madornale.
Non si sarebbe messo a livello degli ebrei alle prese con l’olocausto, ma si sarebbe seduto, di diritto, accanto a quelli che l’olocausto l’hanno provocato, utilizzando stratagemmi all’avanguardia per carpire il favore dell’opinione pubblica. Hitler, infatti, aveva pessime qualità umane, ma ne aveva una che in qualche modo faceva passare il resto in secondo piano, era un ottimo parlatore, un imbonitore, uno che le avrebbe venduto una Fiat Duna con gli ammortizzatori da rifare al prezzo di una Porsche.
Mi fa sorridere il pensiero che domani tutto questo parlare di ebrei e di persecuzioni familiari non interesserà più a nessuno perché lei avrà giustamente smentito quella frase infelice che ho riportato all’inizio e farà rientrare abilmente anche tutto questo caos sollevato dalla sua dichiarazione non dichiarata nel mucchio delle evidenze che provano come in questo momento, in Italia, ci sia una persecuzione ai sui danni.