Un vecchio detto dice che gli italiani sono un popolo di santi, navigatori e… abusivi, aggiungerebbe Roberto Ippolito, autore di un libro-inchiesta che s’intitola appunto Abusivi (chiarelettere). Non c’è categoria, settore, professione che non sia toccato dal fenomeno dell’abusivismo il cui giro d’affari è stimato, solo per il 2014, per un ammontare di circa 42 miliardi. Tra una pagina e l’altra del libro non si può fare a meno di sorridere scoprendo che esiste l’abusivismo persino nell’aldilà e che potrebbe capitarci quello che è successo a una signora di Angri che, all’interno della tomba di famiglia, non ha più trovato i suoi cari ma dei perfetti sconosciuti. Non mancano nemmeno le pompe funebri sprovviste delle necessarie autorizzazioni, nè il rinvenimento di bare nelle discariche. Siamo abituati a sentir parlare di medici abusivi, Le Iene e Striscia la notizia se ne sono occupati spesso, ma soltanto conoscendo i numeri ci si rende conto di quanto è diffuso il fenomeno, pensate che tra gli odontoiatri s’ipotizza che ci sia un abusivo ogni 4 regolarmente iscritti all’albo. Vi è mai venuto il dubbio che il tassista che vi sta portando all’aeroporto non abbia la patente? O che lo scuolabus che porta i vostri figli a scuola sia sprovvisto d’assicurazione? Bene, dopo aver letto questo libro il dubbio vi verrà eccome. Per non parlare dei posteggiatori, categoria da me fortemente odiata. E qui un aneddoto posso raccontarvelo io: dovete sapere che in una piazza del centro storico di Gela (CL), pur essendoci le strisce blu per il parcheggio a pagamento, appena si scende dalla macchina, immancabilmente, si avvicina un tizio che si offre di fare lui stesso il biglietto presso la macchinetta erogatrice posta poco distante, naturalmente in cambio di mancia. Non è finita qui, in quella zona si aggira una specie di matto del villaggio, detto Peppe Pazzo, che al ritorno, con fare da vigile urbano, agitando le braccia a destra e a manca vi guiderà fuori dal parcheggio e, nemmeno a dirlo, anche lui gradirebbe qualche monetina, ma, siccome il parcheggio è già costato più di quello che doveva, quasi nessuno è disposto a lasciargli nulla e così si esce dalla piazza avendo speso più del necessario e con Peppe che vi urla contro tutto il suo repertorio di insulti. Per quanto la situazione sia comica, tutto ciò la dice lunga su come si riesca a cadere nell’irregolarità pur avendo cercato di regolarizzare.
Leggendo il libro si evince come l’abusivismo sia così dilagante al punto che non c’è Nord o Sud che tengano, non c’è morale o limite. Gli abusivi sono spietati, non guardano in faccia nessuno, nemmeno i santi, tant’è che una statua raffigurante la Madonna è stata posta abusivamente su uno scoglio nei pressi di Gaeta.
Il caso vuole che, proprio in queste sere, contemporaneamente alla lettura di Abusivi, io e mio figlio leggessimo il Mago di Oz, così, non ho potuto fare a meno di fare due più due: in fin dei conti il grande e terribile Oz era solo un piccolo vecchietto abile nell’illusionismo, dunque, abusivo pure lui!