Al dolore ci si abitua.
Mi viene in mente questa frase, me la ripeto in continuazione mentre scorro le pagine di Misantromorfina” di Armin Balrucci. E’ vero, può essere che sia vero, di certo è vero per i cinque personaggi che abitano la Graphic Novel di Balrucci.
Tra tutti Fivi (e capirete leggendo il motivo di questo soprannome), una sorta di incarnazione della necessità di fare e farsi del male. Di sfuggire alla bontà, di colpire prima di essere colpito e di mantere le distanze dagli altri per non rischiare di essere feriti.
Fivi indossa una maschera, una maschera priva di espressioni. Non possiamo sapere cosa prova dietro al velo di quella maschera, ma l’impressione è che lì sotto, ben nascosta, ci sia una espressione di disgusto e schifo immutabile. Una maschera che serve quindi a mantenere le distanze a permettergli di compiere il cammino verso l’assenza di rapporti che pare aver scelto.
Balrucci crea un mondo freddo, terribilmente somigliate alla realtà quotidiana che siete abituati a vivere. E’ un mondo privo di compassione dove chi mostra dei sentimenti viene considerato un debole e quindi non merità pietà.
Disturba leggere “Misantromorfina”, disturba perché Balrucci dipinge qualcosa che sembra essere solo ad un piccolo passo da noi. Una realtà nascosta dietro l’angolo che ci attende minacciosa e lo fa con un disegno che ho trovato quasi glaciale, con dei personaggi taglienti, semivuoti e privi di espressione.
“Misantromorfina” è assurdo. E’ il gusto per l’assurdo, il colpo di scena finale che ci dimostra, come se ce ne fosse ancora bisogno, come tutti siano potenzialmente perfidi. Tutti hanno un carnefice. Tutti hanno qualcosa da cui fuggire.
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Eris edizioni è un po’ graphic novel, un po’ saggi, e un po’ narrativa. Queste tre anime andrebbero approfondite prima di esprimere un parere, ma al Salone Internazionale del Libro di Torino 2015 ho visitato lungamente il loro stand e posso dire che, a partire proprio da Misantromorfina, la qualità di quello che pubblicano è davvero molto buona.
Armin Barducci, classe 1976, nato a Bolzano dove ancora oggi lavora e risiede. Cofondatore di Monipodio! (2003-2008), ha pubblicato per svariate case editrici italiane e dal 2012 continua a produrre storie e diari a fumetti tramite Underkraut. Tra i suoi molteplici lavori si occupa anche di formazione creativa tramite l’insegnamento e i laboratori di fumetto per qualunque fascia d’età e di estrazione sociale. Inoltre realizza grafiche, illustrazioni e si occupa di Visual-Storytelling a livello internazionale.
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