Continuano i contributi sul mondo del fumetto e oggi, in occasione dell’apertura del Lucca Comics and Games 2015, intervistiamo il direttore editoriale di Tunué, Massimiliano Clemente. Allo stand di Tunué a Lucca potrete trovare molti autori italiani e stranieri disponibili per dediche e autografi e diverse novità in anteprima, tra cui l’edizione deluxe di Monster Allergy, che sarà presentata sabato 31 ottobre.
Innanzitutto ti ringrazio per aver accettato di concederci un’intervista. Per prima cosa ti vorrei chiedere di presentare brevemente Tunué, la casa editrice di cui sei direttore editoriale. Com’è nata l’idea di definirvi “editori dell’immaginario”?
Dopo dieci anni di attività, posso dire che oggi la Tunué è una delle principali case editrici italiane specializzate in graphic novel, fumetti per lettori junior, saggistica sui comics, l’animazione e i fenomeni pop contemporanei, e da due anni abbiamo una collana di narrativa letteraria che si è ritagliata uno spazio di riconoscibilità, per qualità delle proposte, niente male. Abbiamo iniziato con piccoli passi, dal basso, totalmente calati in un universo di rimandi e contaminazioni tra letteratura, fumetto, cinema, animazione che sono state le basi del nostro fare editoria. L’immaginario come panorama di riferimento.
Tunué si caratterizza per una linea editoriale ben precisa, improntata verso la graphic novel e la cultura pop. Qual è lo stato del fumetto in Italia? Si fa leva su uno zoccolo duro di appassionati o ci sono anche lettori, per così dire, occasionali?
In Italia si pubblica tantissimo fumetto, sia nei canali di varia sia in quelli specializzati e nelle edicole. Questo può essere letto in due modi: il settore è florido perché c’è abbondanza di proposte, o, all’opposto, vive in una perenne crisi e cerca di conquistare più lettori possibili. Ognuno tira la coperta dove preferisce, anche a seconda del momento. Purtroppo non esistono cifre ufficiali di vendita e bisogna basarsi su elaborazioni statistiche e sull’esperienza diretta. Per esempio, a giudicare dalle fiere, Lucca in primis, il fumetto e tutto l’indotto sono in salute. La forza di penetrazione che il graphic novel ha tra i lettori forti di letteratura, oltre a fare ben sperare per i prossimi anni, conferma che ci sono lettori occasionali che provengono da altre esperienze di lettura. Il grande successo mediatico di Gipi o Zerocalcare, che ha trasformato autori di qualità in fenomeni di costume, ha portato al fumetto una fetta trasversale di lettori che non avevano mai aperto un libro a fumetti.
Nel vostro catalogo sono presenti diversi autori stranieri, di cui ben tre candidati al Premio Gran Guinigi 2015. Che rapporto avete con i vostri traduttori? Cosa ci si aspetta da un traduttore di graphic novel?
Considero la traduzione uno degli aspetti fondamentali nel processo di adattamento editoriale. Il confronto per il traduttore di graphic novel è dato da un limite che non è presente nei testi in prosa: il balloon, la didascalia, la vignetta. Uno spazio chiuso che è un vincolo, una sfida all’abilità del traduttore. La Tunué lavora molto spesso con gli stessi traduttori, perché la condizione ideale è dare una «voce» unica a ogni singolo autore estero.
Piccola provocazione: che ne dite di inserire il nome del traduttore nella scheda tecnica del libro presente sul vostro sito?
Più che provocazione, suggerimento che ben accetto: mi informerò con i nostri tecnici per capire se ciò sia possibile. Però vorrei far notare che siamo tra i pochissimi, se non gli unici nel fumetto, che scrivono il nome del traduttore (oltre che del colorista, nei casi in cui sia presente) direttamente sulle copertine dei libri. [Verissimo, e d’altra parte qui a Senzatraduzioni scegliamo solo gli editori che trattano bene i loro traduttori! N.d.R.]
Grazie ancora a Massimiliano per la sua disponibilità. Se andate al Lucca Comics and Games e volete conoscere tutte le iniziative di Tunué durante la fiera, cliccate qui.