E’ strano conoscere uno scrittore attraverso gli occhi del figlio. A prescindere dal fatto che il figlio sia o meno uno scrittore a sua volta. E’ strano anche avere voglia di andare a vedere cos’è stato pubblicato di Hector Libertella e capire se può essere uno di quegli scrittori che ti accompagneranno per la vita.
In breve, “Scritto sulla tua terra” è il racconto autobiografico che il figlio Mauro fa del padre Hector. Hector è uno scrittore ed è, ahimè, affetto da alcolismo. Con il tempo, fumo e alcol lo portano all’inesorabile e prematura fine.
Quello che mi ha colpito del racconto di Mauro Libertella è l’assoluta mancanza di giudizio nei confronti dell’alcolismo del padre. Lo vede quasi come una malattia inevitabile. Certo, si percepisce la tristezza per una condizione che porta il padre a consumarsi lentamente, ma non c’è mai astio nelle sue parole. Non c’è nessun segnale che l’alcolismo del padre abbia tolto qualcosa ai figli. Quello che Mauro Libertella fa del padre è un ritratto dolce e toccante, un atto d’amore nei suoi confronti. Una testimonianza di ciò che era il padre al di fuori della scrittura.
Lo scrive anche Libertella, i racconti autobiografici che parlano del rapporto con il padre sono un genere a parte molto battuto. Un genere che pur narrando un’esperienza personale ha un carattere universale che tocca ciascuno di noi. Che arriva a smuovere certe corde e ci mette di fronte al timore per la perdita o riesuma il ricordo di una perdita già avventuta.
“Scritto sulla tua terra” è un libro breve che esplode di contenuti, perché aldilà di ciò che leggerete e lascerete alle vostre spalle una volta chiuso il libro, ciò che prenderà vita dentro di voi non finirà con un punto.
Un plauso a Caravan Edizioni che fa pochi libri all’anno ma quelli che fa sono libri che lasciano il segno. Mi era già capitato con Zuniga e mi è ricapitato un’altra volta con Libertella. Cosa? La voglia di continuare a leggere questi autori e di accompagnarli nel loro percorso di crescita.
La traduzione di Vincenzo Barca è una garanzia. Non c’è molto da aggiungere. Se prendo in mano un libro tradotto da lui so che non avrò nessun problema a leggerlo. E’ bello avere dei punti fermi nella vita.
Mauro Libertella è nato nel 1983 in Messico, dove i suoi genitori si erano esiliati durante la dittatura. Vive a Buenos Aires. Mi libro enterrado è il suo primo romanzo.