Le strade di Ginevra Lamberti e di Senzaudio (forse meglio dire le mie) si sono incrociate spesso da quando, qualche anno fa, Nottetempo fece uscire “La ragione più che altro”. Un libro che ha avuto, fin da subito, un grande successo e che a me era piaciuto talmente tanto che, quando ho dovuto scegliere gli autori a cui chiedere un racconto per la raccolta “Teorie e tecniche di Indipendenza” non ho potuto fare a meno che pensare a Ginevra. Sono quindi felice di poter dire che con “Perché comincio dalla fine” Ginevra Lamberti ha fatto ancora meglio del libro precedente.
“Perché comincio dalla fine” è un libro che parla di morte. E vi fermo subito. Non parla di morte con quella pesantezza tipica che ti fa venir voglia di farti sotterrare sotto due metri di terra. Parla di morte con leggerezza, acume, sensibilità; ne parla con ironia e rispetto. Che poi secondo me sono i due elementi chiavi per trattare qualsiasi argomento.
Nel libro quindi incontriamo la protagonista, un Io che è molto vicino a quello della scrittrice, tale da poter essere, in molti casi, sovrapposto. L’Io in questione si avventura in un viaggio che ha, come scopo, quello di andare a conoscere i vari aspetti della morte. Ci troviamo alle prese con il cimitero di San Michele a Venezia, con la Taffo onoranze funebri (resa nota a livello nazionale da una campagna social molto aggressiva che tratta la morte partendo dalla vita), con docenti di Master che organizzano corsi di studio sulla morte; leggiamo poi di tanatoprassi o di come farci seppellire dentro un guscio biodegradabile in modo che il nostro corpo dia nutrimento e vita. Tutto questo inframmezzato con elementi autobiografici che sfociano nell’autofiction, tutto equilibrato e piacevole da leggere.
E infatti si arriva alla fine del libro senza nemmeno accorgersene, ma ci si rende però conto che avremmo potuto continuare per altre cento, duecento pagine.
Perché, e qui secondo me c’è tanto del mio modo di intendere la vita in quello che sto per dire, gli elementi più vicini alla commedia che troviamo nel libro di Ginevra Lamberti, fanno diventare ancora più solenni quei passi in cui la morte si presenta con tutta la sua forza dirompente, quegli attimi in cui la morte picchietta la spalla di Ginevra e si fa vedere da vicino.
Non ho dubbi che questo sia uno di quei libri che verranno scoperti e riscoperti in continuazione perché “Perché comincio dalla fine” ha il potere di essere consolatorio, di aiutarci ad attraversare un momento buio per uscirne con un sorriso.
Ginevra Lamberti è nata nel 1985 e vive a Venezia. Il suo primo romanzo, La questione più che altro, uscito nel 2015 per nottetempo, è stato pubblicato anche in Francia. Suoi racconti sono stati tradotti in tedesco e in cinese.