Esattamente un anno fa, nei primi giorni di aprile del 2013, stavo per iniziare a seguire uno degli ultimi corsi della mia Laurea Triennale. Il titolo del corso era “Filologia e critica dantesca” e l’argomento delle lezioni, nello specifico, riguardava le fonti medievali, e non, usate da Dante Alighieri nella sua Commedia per la costruzione dei tre regni dell’aldilà.
Arrivati al secondo di questi, il Purgatorio, saltò fuori un nome: Jacques Le Goff, storico e medievalista francese.
Il nostro professore, di solito altero ed imperscrutabile, ogni qual volta lo nominava sembrava assumere invece un tono referenziale, quasi d’adorazione. Forse perché il libro dello storico in questione, La nascita del Purgatorio, era il più complesso e difficile di tutti quelli in programma (e lui, ammettiamolo, era un professore un pò sadico), o forse era solo perché si parlava di una delle figure più eminenti sullo studio del Medioevo e della sua cultura.
Le Goff è morto il 1 aprile, a novant’anni, dopo una lunga malattia, lasciandosi alle spalle una corposa bibliografia, un bel pò di storie (di principi, papi e contadini) e qualche curiosità: quella storia sulla nascita della famosa montagna dove si purificavano tutti i peccati, sarà proprio come dice lui? (Non vi dirò ovviamente quale sia questa storia: altrimenti come potrei invitarvi a leggerlo?)
Oggi però nello scrivere questo articolo il mio pensiero è andato sopratutto a lui, al mio vecchio prof: quali ricordi universitari e di lettura lo staranno accompagnando dopo la notizia della scomparsa?
N.B: Dopo circa 500 pagine di libro all’esame il simpaticone mi chiese il Paradiso.