Avevo già letto i libro precedente di Gervaso Curtis e ne avevo parlato qui quando era uscito. Si trattava di un libro dalla scrittura complessa, molto densa, quasi asfittica in alcuni momenti, beninteso, era così che quel libro andava scritto, era la storia a chiedere quello stile. Con questo primo incontro in mente devo dire che mi aspettavo un libro su quella falsariga e invece Gervaso Curtis mi ha spiazzato.
Me ne sono accorto perché ho letto “Cercando Aurora” in un’unica giornata, in una di queste domeniche lunghe e tutte uguali. E diciamo che fino a pagina quaranta mi sembrava che dietro a questo libro non ci fosse nemmeno lo stesso autore de “La lampada del grilletto”. Le prime pagine scorrono via velocemente, sembra si stia raccontando una storia semplice, ma già dopo qualche decina di pagine il passo cambia, la realtà cambia.
Mi trovo un po’ in difficoltà. Devo scrivere di questo libro senza incorrere nell’errore che ho visto in altre recensioni. L’equilibro è fragile. Spiegare perché si tratta di un libro estremamente interessante senza dire il motivo che lo rende appetibile perché, un po’ come funziona per il film “Sesto senso”, se sveli il colpo di scena appena uscito dal cinema è lecito che chi sta per entrare a guardare il film ti invitino a fare quattro chiacchiere in tutta tranquillità dietro l’angolo.
Il libro inizia con la storia di Arturo, un adolescente che vive con i genitori, genitori che sembrano non amarsi più e che comunque non riescono a comunicare al di là delle loro solitudini. Arturo ha un caro amico, Giovanni, che lavora con il padre in un’officina e si atteggia da grande e duro. Il giorno prima di partire per le vacanze nella fattoria dello zio Romualdo Arturo conosce Aurora e se ne innamora immediatamente. Poi Arturo parte ed è come se non tornasse più, se al suo posto tornasse un’altra persona, anzi, altre persone. Ha in incidente, i genitori sembrano riavvicinarsi, ritrova Aurora, a Giovanni le cose con la sua ex vanno meglio, ma poi…
Poi c’è la storia di Marco, che Arturo lo conosce molto bene, che vorrebbe essere come Arturo, fresco della sua giovinezza e che vorrebbe avere al suo fianco una donna come Aurora. Marco a cui mancano tutti, manca lo Zio Romualdo, manca Giovanni, ma a cui soprattutto manca amare e essere amato.
Le storie si sovrappongono, quella di Marco sale a galla a poco a poco e dopo aver concluso il libro si viene pervasi da un senso di mancanza. Mancano un po’ tutti i personaggi, anche quelli minori, forse perché quel tipo di nostalgia che nasce dalla lettura di questo libro è qualcosa che conosciamo bene perché è dentro di noi. Perché l’adolescenza ci manca, perché stiamo continuamente cercando di provare quelle forte emozioni che provavamo a sedici e diciassette anni, perché, in fin dei conti, stiamo tutti cercando Aurora.
Gervaso Curtis, nato il 20 dicembre 1979 a Salerno.
Nel 2012 ha pubblicato “Notti & Deliri” con Arduino Sacco Editore.
Nel 2013 ha pubblicato alcune poesie con Nulla Die edizioni e Matisklo edizioni. A novembre 2014 ha pubblicato un racconto con David and Matthaus edizioni.A gennaio 2015 ha pubblicato “La Lampada del Grilletto” con Opposto edizioni.
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